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Buffa, il narratore che incanta Servigliano e fa del bene: donato il compenso ai comuni terremotati

31 Agosto 2021

di Chiara Fermani

SERVIGLIANO - Le parole emozionate del sindaco Marco Rotoni, a fine serata, raccontano bene quello che è stato ascoltare dalla voce di Federico Buffa, la storia del mito Gaetano Scirea:  “Non pensavo che l'uomo Buffa - dice Rotoni - superasse il professionista Buffa”.

Un pianoforte, un leggio, immagini di sottofondo di trent'anni fa che riportano a quel calcio a bassa definizione che piaceva a tutti e lui, Federico Buffa, che come sempre è un fiume in piena che non “concede” neanche il tempo per gli applausi. Il suo racconto su Gaetano Scirea parte da quel 3 settembre del 1989, giorno in cui un grave incidente stradale in Polonia, costò la vita al numero 6 della Juventus. La ripete spesso quella data, come un macigno che torna sempre dopo aver portato il pubblico nei luoghi che hanno segnato la carriera di Scirea, soprattutto a Cernusco sul Naviglio, dove Scirea è nato come uomo e come calciatore, sembrava quasi di vederlo quel ragazzino all'oratorio, col pallone sempre tra le gambe e con la stoffa del fuoriclasse.

La Juve, suo fratello Paolo che lo accompagnò la prima volta a Torino, gli scudetti, la maledetta Champions dell'Heysel, i Mondiali di Spagna del 1982, la famiglia, gli amici, i suoi compagni, c'era tutto nel racconto di Buffa, tanta ricerca e tanta passione che hanno spinto il giornalista, voce di punta di sky sport, a raccogliere le testimonianze di chi ha vissuto il calcio di quegli anni, di chi ha vissuto il campione Gaetano Scirea e di chi ha vissuto l'uomo Scirea, sua moglie Mariella, suo fratello Paolo e i suoi compagni storici, Zoff e Tardelli, è dalla testimonianza di quest'ultimo che escono le parole più toccanti riportate da Federico Buffa come un pugno allo stomaco: “un giocatore così doveva essere l’ultimo ad andarsene e invece è stato il primo”.

Le note del maestro Alessandro Nidi al pianoforte e il format dello spettacolo, che segue il parallelismo tra il giorno della morte di Scirea e la sua vita dentro e fuori dal campo, sono il quid che rendono lo spettacolo unico, grazie anche alla sapiente regia di Federica Leonetti. Sul finire, tutti i sindaci dei comuni coinvolti nel Festival Storie (Montefalcone Appennino, Belmonte Piceno, Montappone, Santa Vittoria in Matenano e Servigliano) ideato da Progetto Musical sotto la direzione artistica di Manu Latini, ringraziano ed omaggiano Federico Buffa sul palco con vino locale e un bellissimo panama dal distretto del cappello di Montappone, consegnato da Mauro Ferranti.

A chiudere, i complimenti del sindaco Rotoni al presidente di Progetto Musical, Manu Latini, per aver organizzato una serata davvero emozionante e a Federico Buffa, per aver regalato a Servigliano uno spettacolo unico. “Ma non solo, perché i grandi si vedono in tutti i gesti. E Buffa ha rinunciato al suo cachet a favore dei comuni terremotati coinvolti nel progetto”. (foto Mirko Franconi)

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