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Banchi non sogna con Pesaro, il coach dei ritrovati playoff lascia la Vuelle. Come previsto

11 Giugno 2022

PESARO – Coach Luca Banchi lascia la Vuelle Pesaro. E ora, che accadrà? Il solito attacco al fortino dirigenziale con critiche e accuse? Può essere, ma le ragioni di una scelta come quella presa dall’allenatore sono profonde.

Banchi ha avuto il coraggio di accettare la chiamata di Pesaro mesi fa. Ci voleva coraggio, inutile negarlo. Perché Pesaro navigava in pessime acque e soprattutto non sembrava potesse dare al coach quanto magari sarebbe servito. E invece, vedi Mejeris, la società ha saputo trovare come sempre le risorse necessarie.

Certo, un aiuto è arrivato da quel Lorenzo Pizza che tanto fa discutere a Pesaro. Un entusiasta imprenditore capace di creare dal nulla la squadra dominante nel calcio a 5, che ha capito il peso che la palla a spicchi ha in città e apre i cordoni della borsa. Pronti e via, i soldi per Mejeris sono sul tavolo. E forse sarebbe stato bene ricordarlo più spesso per cominciare a oliarne l’ego, inevitabilmente reso grande dai successi professionali.

Finisce così ai play off la stagione, nel modo più esaltante contro la squadra più forte. Finisce e subito si parla del rinnovo a Banchi, anche perché a Pesaro appena uno funziona diventa un idolo. Ed è facile comprenderlo vista la pochezza degli ultimi due lustri. Solo che per tenere uno che ha avuto coraggio, anche di criticare i fischi iniziali dei tifosi, e ora vuole raccogliere i frutti del suo rischio, non servono solo soldi personali, ma tanti soldi per fare una grande squadra.

Si era detto fin dall’inizio: Banchi non è un coach da salvezza. E infatti è arrivato a giocare i play off. Ma i miracoli solo il Signore li ripeteva con naturalezza. Per fare i play off, stabili, serve cambiare mezza Vuelle e in meglio, servono milioni di euro, quelli che ti fanno comprare i giocatori a fine giugno e non ad agosto.

È bastato poco per capire che non è questo il futuro di Pesaro. Che però resta solida e seria. Fattori che avvicineranno qualche altro buon coach e sicuramente qualche talento. Sempre che le big non continuino a raccogliere con il rastrello per poi farli ammuffire in una panchina dai seggiolini d’oro.

Il comunicato di pochi giorni fa del presidente Ario Costa su e con Pizza di certo non ha aiutato a rasserenare gli animi di tifosi e coach. Un ‘nulla di fatto’ evidente che spinge a credere in un impegno molto marginale dell’imprenditore che si sognava imperatore. La speranza è che sia solo un rinvio, perché non c’è la fila di figure pronte a investire almeno mezzo milione nelal pallacanestro, uno sport divertente e affasciante, ma solo per chi lo capisce, come dimostrano i bassi ascolti e la quasi inesistente copertura televisiva.

Qualcosa potrebbe cambiare con la nomina di Pozzecco alla guida della Nazionale. Petrucci, sì sempre lui, voleva un uomo marketing oltre che un allenatore. E Pozzecco è l’unico in questo momento capace di ricoprire entrambi i ruoli. Saluti a Banchi quindi che in attesa di annunciare il suo prossimo team torna in Lettonia, alla guida di quella Nazionale che l’ha scelto anche quando le società lo hanno snobbato e che ora, invece, hanno riscoperto.

r.vit.

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