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Aids nelle Marche: "Diagnosi tardive, controllatevi prima"

1 Dicembre 2022

*Negli anni 80 era una malattia quasi sconosciuta contro la quale non si avevano armi che non fossero la prevenzione. Dopo la parola cancro, l'altra parola che terrorizzava di più era Aids. Alla fine di quegli anni apparivano i primi spot del Ministero della Sanità, dai toni crudi e allarmistici. Oggi che la malattia ha superato il traguardo dei 40 anni ha ancora senso il 1 dicembre ricordare la Giornata mondiale dell’Aids.

L'HIV, virus dell'immunodeficienza umana, è un virus che attacca e distrugge i linfociti responsabili della risposta immunitaria dell’organismo. L'Aids identifica uno stadio clinico avanzato dell'infezione da HIV, quando il sistema immunitario non è più in grado di difendersi neanche dai virus più banali. Benché ormai la medicina nella cura abbia fatto passi da gigante, ci sono ancora troppe diagnosi tardive che ne limitano l’efficacia.

Nel 2021 nelle Marche le nuove diagnosi di HIV sono state 48, in aumento rispetto ai 25 casi del 2020, un dato probabilmente condizionato dalla pandemia Covid-19. Nel 2019 i casi risultavano 56 e l’anno precedente 64. L’incidenza (il numero dei casi rapportati alla popolazione residente) risulta uguale al dato nazionale (3,0/100.000). Dei 48 casi di nuova infezione da HIV, 30 risultavano italiani e 18 stranieri.

Per quanto riguarda l’AIDS, nel biennio 2020-2021 sono stati diagnosticati 25 nuovi casi; il trend delle nuove diagnosi risulta in continua diminuzione. La trasmissione è avvenuta prevalentemente per via sessuale, meno per via ematica (ad esempio attraverso scambio di siringhe o condivisione di strumenti per l'assunzione di sostanze stupefacenti o trasfusioni di sangue infetto). La maggior parte dei contagi ha riguardato la fascia di età 25 – 59 anni.

Oggi le nuove diagnosi avvengono per lo più in soggetti asintomatici, ma nel 30% dei casi le diagnosi sono tardive. Una diagnosi precoce è essenziale per l’attivazione tempestiva di cure efficaci, oggi in grado di ridurre al minimo il rischio di trasmissione e ritardare l’insorgenza di AIDS. Ma è importante anche entrare nelle scuole ed insegnare la prevenzione ai giovani.

Ad Ancona esiste un check point, unico nelle Marche e uno dei pochissimi attivi in Italia: si tratta di un punto che offre la possibilità di effettuare i test di screening e di fare sensibilizzazione grazie alla collaborazione tra Clinica di Immunologia degli Ospedali Riuniti di Torrette, Comune di Ancona, Opere Caritative Francescane Odv, Freewoman Odv, Caritas di Ancona – Osimo, Anlaids Marche e Arcigay Ancona. Dal 24 marzo 2022, giorno di apertura, ai primi di novembre, sono stati effettuati circa 1100 test tra Hiv, Hcv e sifilide per un totale di 349 persone testate. Due persone sono risultate positive all’HIV. 

A livello nazionale la parola chiave del 2022 è “EQUALIZE”  un invito all’azione e  uno stimolo a lavorare per affrontare le disuguaglianze e aiutare a porre fine all’AIDS. Se il Piano Nazionale Aids prevedeva il “target 90-90-90”: il 90% della popolazione stimata con HIV deve avere consapevolezza della propria situazione,  ricevere il sostegno della terapia antiretrovirale, e raggiungere la soppressione della carica virale, per il 2030 l’ambizioso progetto è la formula 95-95-95: ovvero avere il 95% delle persone con HIV consapevoli del proprio stato, il 95% delle persone con l’HIV in cura con terapie antiretrovirali (ART) e 95% delle persone in terapia ART con carica virale soppressa.

*Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

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