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Welfare aziendale nelle Pmi? Confindustria Fermo ci crede. Luciani alza l'asticella: "Più promozione con Tipicità e Marca Fermana"

5 Aprile 2023

FERMO - Bilancio positivo, autonomia territoriale e ingresso nelle due realtà principali a livello di turismo e promozione: “Abbiamo un nostro associato nel nuovo Cda di Marca Fermana e abbiamo avviato nuove relazioni con Tipicità. Questo – spiega Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo - conclude il presidente – con il solo obiettivo di favorire le nostre aziende in settori cardine dell’economia regionale”.

Presentato il primo bilancio consuntivo al Consiglio generale che “ci fa guardare con serenità al futuro, consapevole di avere molto da fare e da dare agli imprenditori”. Ad ascoltare Luciani oltre agli associati c’erano il prefetto di Fermo, Michele Rocchegiani, e il presidente dell’Isao, Mario Baldassarri.

“La vicinanza della prefettura è fondamentale, è un interlocutore per chi ogni giorno è in prima linea. E così l’Istao che è un faro che illumina la strada anche grazie a nuovi corsi in partenza utili alle Pmi” prosegue Luciani.

Durante la parte privata, riservata agli associati, è stato approvato il Bilancio, poi il momento pubblico nella sala convegni dell’Hotel Royal in cui è stato analizzato il contesto economico.

Il Fermano ha chiuso un 2022 caratterizzato dall’export, che ha permesso anche di mantenere un 68,4% di tasso occupazionale nella fascia under 64. “Il problema è che restiamo una provincia con un enorme gap infrastrutturale. A14 e intervalliva Campiglione-Valdaso sono ferme al palo, finalmente sono stati stanziati fondi per la Monti Mare, almeno per il tratto previsto da Amandola a Servigliano. Bene, ma non basta, ragioniamo già sul tratto mancante”.

È questo anche il momento per affrontare le grandi questioni: “Il Pil italiano è cresciuto, secondo il Fondo Monetario Internazionale la nostra economia (+6,2%) va meglio di Germania (1,8), Francia (2,6) e Cina (3%). Questo perché il nostro modello industriale è virtuoso. È il momento di fare scelte coraggiose, a cominciare da quel taglio del cuneo fiscale che da troppo tempo la politica ci promette. Le imprese vogliono assumere, ma servono condizioni migliori.

L’ultimo passaggio è dedicato a due temi su cui Confindustria guarda con attenzione, cercando anche le migliori strade per agevolare le imprese, per lo più Pmi: “Il primo riguarda innovazione e digitalizzazione. Abbiamo chiesto alla Regione di inserire risorse dal Por Fesr asse 1 per il trasferimento tecnologico semplificando però modulistica e rendicontazione. Sfida questa che vede impegnatala la Svem del presidente Santori”.

Il secondo nodo è quello del welfare aziendale: “Uno strumento, non un costo. Perché genera un circolo virtuoso con benefici a medio e lungo termine. Gli ambiti d’intervento sono molteplici: salute, previdenza, assicurazioni per i dipendenti, assistenza ai familiari. Ogni impresa, adottando uno strumento di welfare, migliorerà il benessere interno. È un fatto. Come associazione stiamo studiando le migliori strategie per piccole e medie imprese”. Questo aiuterà anche a frenare l’uscita delle aziende in direzione griffe che sta caratterizzando l’ultimo anno.

chia.fer.

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