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Volantini e polemiche, a Sant'Elpidio volano gli stracci. Alessandrini: "Terrenzi? Dopo oggi non ne parlo più. Ma questa è la verità"

15 Aprile 2022

di Raffaele Vitali

SANT’ELPIDIO A MARE – “Dopo oggi non parlerò più di Alessio Terrenzi e spero che lui faccia la sua strada senza nominarci più”. Lo promette Fabiano Alessandrini, candidato sindaco del centrosinistra a Sant’Elpidio a Mare. “Non mi piace farmi trascinare nel pantano, nella melma, chi vuole sguazzarci non mi troverà con lui” prosegue.

Al centro della questione c’è il volantino firmato dal centrodestra e da Alessio Terrenzi che ha riempito le ultime giornate elpidiensi. “Sembrava fosse una leggenda e invece dice cose concrete. Il sindaco ha firmato un accordo dicendo che il candidato da appoggiare sarebbe stato Alessio Pignotti”.

Un volantino firmato da Terrenzi e a da tutti i segretari del centrodestra. Che il sindaco ha giustificato così: “La coalizione di centrosinistra mi aveva dato mandato per andare a parlare con il centro destra per fare un percorso unitario. Cosa che ho fatto con spirito di responsabilità e consapevole che sarebbe stato un percorso non di certo semplice ma decisamente moderno e innovativo e che sono riuscito a portare a compimento perché sono riuscito ad ottenere la firma di un documento che sanciva l’unità di tutto il panorama politico elpidiense, perché alla maggioranza uscente si era unito tutto il centro destra. Dopo di questo il Partito Democratico non ha più voluto procedere lungo la strada tracciata perché non avevano scelto il loro candidato Alessandrini”.

Una spiegazione che non convince Alessandrini: “È evidente che il Pd non abbia ruoli, ma di certo non possiamo che dire che sia una cosa grave quella firma. Nel dettaglio, la corrispondenza è stata tra lui e Moreno Bellesi, segretario Udc, per cui non si parli di mandato della maggioranza. L’unica interlocuzione che abbiamo avuto con Bellesi è quando ha detto che la Paccapelo non era più la coordinatrice del partito. Poi nulla più. E a riprova Terrenzi ha firmato come Partecipazione Democratica, ma non certo come coordinatore del centrosinistra”.

Eppure, Terrenzi sostiene che “il documento è di febbraio e condiviso”. Ma allora perché non nomina anche Alessandrini tra i candidati possibili? “Se invece è di fine anno, come sostenuto da esponenti del centrodestra, allora l’aspetto cambia. Le elezioni provinciali sono state fatte il 22 dicembre, quindi significa che Terrenzi mentre si accordava con me e il Pd per essere eletto, al contempo firmava documenti con l’opposizione a casa? Sarebbe una cosa di una scorrettezza enorme, ma che conferma alcuni atteggiamenti del sindaco durante le trattative”.

Per Alessandrini, il sindaco ha lavorato solo per far perdere tempo al centrosinistra: “È palese che avesse già un piano. Tanto da aver rifiutatole primarie anticipate a settembre, perché per lui io ero già il candidato. È lui che me l’ha chiesto e ci sono tanti testimoni. Quindi, visto l’accordo firmato, aveva come obiettivo solo di minare il nostro percorso”.

In coalizione Alessandrini schiera quattro assessori su cinque dell’attuale Giunta e le forze della coalizione uscente. “A lui resta mezza Partecipazione Democratica. E poi basta dire che il ‘PD prende ordini da Roma’ visto che da otto anni governiamo insieme. Ci dica quando mai è successo?”. Piuttosto, per il candidato Alessandrini, Terrenzi dovrebbe riflettere sul fatto che si allea con il principale oppositore, il forzista Greci.

Per l’ex segretario provinciale del Pd, il piano di Terrenzi è chiaro: “Massimizzare i voti di destra e sinistra con la sua coalizione per poi andare al ballottaggio insieme con Calcinari. Un grande inganno verso gli elettori e verso chi, in buona fede, entra in lista con la consapevolezza di correre davvero per un candidato preciso”.

Anche se Terrenzi parla di un piano diverso: “Ci si spoglia dei partiti e si intende dare slancio, proprio in una grande città come la nostra, a un laboratorio politico che aggreghi le forze riformiste. Partecipazione Democratica riparte dalle sue origini, innovando il progetto e dando vita a questo laboratorio che auspichiamo possa essere un esempio da riproporre su scala nazionale”.

Le parole scivolano via addosso ad Alessandrini, che chiude con una nota personale: “Sono amareggiato e deluso. In politica ci può stare tutto, ma un atteggiamento di questo tipo, di sotterfugi, come il documento che Terrenzi non ha mai portato sul tavolo della coalizione. Otto anni fa Terrenzi sarebbe andato a casa e ringrazio ancora Paride Zallocco per il passo fatto. Noi abbiamo creduto in un progetto politico, non quello che fa oggi Terrenzi che pensa alla tattica. Se avessi avuto ambizioni, otto anni fa avrei fatto cadere Terrenzi e mi sarei candidato sindaco. Non l’ho fatto perché volevamo altro, ricreare un vero centrosinistra”.

Avanti così, con la Giunta che prosegue senza gli inciampi della diatriba politica “perché ci interessa la città e per questa lavoreremo da giugno con le sei liste che mi supportano: La Sinistra, La Rinascita, Azione, Pd, Sem al Centro e Continuità e Progresso”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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