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Video, pagine social, corsi: l'Ipsia apre le porte agli artigiani. "Dalla moda alla meccanica, lavoro e formazione viaggiano insieme"

14 Dicembre 2023

FERMO – L’Ipsia si conferma scuola che sa fare squadra con le imprese. E lo fa assieme a Confartigianato e Cna. “Una collaborazione che va avanti da anni, dal 2015, e che ci sta spingendo sempre più sui social”. Per questo le due associazioni hanno realizzato dei video, dopo le brochure e i libri delle prime collaborazioni, che mettono in luce il valore del made in Italy e del made in Marche.

“Un lavoro fatto insieme anche con gli alunni del Liceo Artistico che hanno realizzato il volantino”. Appuntamento domenica alle 17 nell’aula magna dell’Istituto professionale per conoscere l’offerta formativa, ma anche per vedere in anteprima il video ce racconta in modo diverso gli artigiani.

Insieme “per favorire un orientamento, una diffusione di informazioni corretta per il matching tra formazione e lavoro” precisa la dirigente Anna Maria Bernardini. Su tutti vigila Gino Sabatini, presidente di Camera Marche: “Noi dobbiamo far riscoprire i mestieri ai giovani, quel mondo del bello e ben fatto dell’artigianato. Un comparto che deve diventare appetibile. Lo facciamo dialogando con la scuola. La discussione è nazionale, l’ho affrontata anche al tavolo di Unioncamere (Sabatini è vicepresidente, ndr): bisogna aiutare i mestieri a non sparire. In questo gli istituti sono fondamentali”.

Nel punto entra Alessandro Migliore, Cna Federmoda: “Dal 2015, in concomitanza con scuole aperte, insieme con la Confartigianato affrontiamo il tema dei temi, quello dell’orientamento scolastico. Dobbiamo anticipare i problemi, che già ci sono. Noi ci  stiamo concentrando sulla valorizzazione dei giovani”.

Ma non è solo una giornata, visto che le due associazioni supportano la scuola con la presenza di artigiani in classe e nei laboratori, oltre che con i periodi di alternanza scuola-lavoro.

La Regione ha messo a disposizione risorse, in particolare nelle zone di area di crisi complessa, per incentivare il ricambio generazionale e superare il miss-match tra domanda e offerta. “Non parliamo solo di collaborazione tra lavoro e scuola, ma di orientamento, fattore che aumenta per noi l’importanza: dobbiamo superare la carenza di manodopera specializzata. Il futuro si costruisce a scuola” gli fa eco Andrea Putzu, consigliere regionale.

Aggiunge Migliore: “Domenica va in scena la seconda iniziativa finanziata dalla regione, dopo quella al teatro dell’Aquila. Altre due iniziative arriveranno nel 2024”.

Nei video vengono riprodotti gli ambienti di lavoro con intervista agli artigiani su sacrifici e soprattutto le opportunità che il mestiere gli ha dato, per concludere con i consigli utili agli studenti. Video su diversi settori, dalla meccanica alla moda passando per il benessere.

“Aprendo la scuola al mondo del lavoro – chiarisce Lorenzo Totò, Confartigianato Fermo – genitori e figli possono capire che i laboratori di oggi non sono quelli di 40 anni fa. Le aziende partecipano a scuole aperte proprio per far conoscere le attività e i luoghi di lavoro, che ormai sono un mix di tecnologia e manifattura, quindi un posto per giovani”.

Il messaggio è che “noi non cerchiamo una manodopera spicciola, il classico operaio. Quello che le aziende cercano è un vero ricambio generazionale” ribadisce Totò.

Il progetto ‘Orientarsi ai mestieri artigiani’ , oltre che sui video, punta sulle pagine social Instagram e Facebook dal titolo ‘lavoro per il futuro’ e sono affidate a giovani professionisti: Bottega Social, Bellesi e Di Buò . “Sono dodici le aziende coinvolte nei video, con gli artigiani protagonisti” chiarisce Stella Alfieri, responsabile comunicazione Cna.

Un ruolo lo gioca anche il Comune, lo conferma Annalisa Cerretani: “A questo gruppo devo dire bravi, perché ha coraggio. Ogni giovane ha un talento, ma non esce solo dallo studio che prosegue fino a università e master. Per cui, bisogna avere il coraggio di far emergere le proprie capacità e di puntare sulla manualità. Abbiamo bambini bravissimi a usare un tablet, ma poi non sanno allacciarsi le scarpe. Riprendiamo la manualità e abbiniamola allo studio. Per farlo, pensando ai più grandi, dobbiamo far capire cosa è davvero una fabbrica. Orientiamo e facciamolo insieme, sapendo che presto anche il mercato coperto diventerà un luogo che parla a più mondi del lavoro e della formazione”.

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