FERMO – Via Respighi. Il caso torna in Consiglio a Fermo con l’interrogazione del consigliere Fortuna. “Vorrei conoscere i procedimenti in corso e se ci sarà un accertamento diretto degli abusi. E cosa pensa il sindaco della prescrizione che è arrivata grazie a una vecchia norma” è il sunto delle due pagine presentate.
Il sindaco Paolo Calcinaro parla “di strafalcioni giuridici” partendo dalla questione prescrizione: “Anche con la nuova normativa sarebbe intervenuta, perché è arrivata al primo grado mentre la riforma riguarda il secondo grado”. Poi nel merito delle misurazioni: “I tecnici comunali hanno misurato tutto come Pg per la Procura di Fermo. Le indagini si sono basate sulle misurazioni dei nostri tecnici, che andranno a ripeterle allorquando verrà presentata la richiesta di demolizione relativa alle altezze. Ci saranno quindi nuove misurazioni per verificare la regolarità dopo la demolizione della parte in altezza che va oltre le norme. E questo avverrà. Poi ci sarà la seconda irregolarità, quella relativa alle volumetrie, che seguirà una via di sanatoria con una monetizzazione per la città sapendo che la proprietà rinuncerà a una parte di edificazioni”.
Calcinaro non si ferma qui: “Con questa brutta pagina, la politica fermana ha abbandonato la sua discrezionalità. La Bassanini ci dice che ora è un procedimento puramente tecnico. E sono fiducioso che i nostri uffici opereranno al meglio. Non è più una questione politica, ma prettamente tecnica”. Cosa fare, quindi? “Una parte di struttura non finita in porticato pubblico? Non esiste, non c’è pubblica utilità. E questo la politica può dirlo. Per cui ci presenteranno una istanza di demolizione, gli uffici valuteranno le altezze residue e se coerenti con il primo permesso a costruire e verranno valutate le volumetrie” conclude il sindaco che non teme rischi, anzi.
“Da amministratore il fatto che ci sia un dissequestro e quindi la possibilità di ripresa per far tornare quel luogo vivo e di lavoro, per me è una cosa positiva della città. Chiedetelo ai cittadini della zona, quel luogo è simbolo di degrado, tre anni fa ci fu trovato un cadavere in decomposizione e per anni i cittaidni hanno chiesto di pulirlo per evitare anche giri loschi. Per cui – prosegue Calcinaro – andiamo avanti, non possiamo permetterci uno scheletro del genere nel cuore della città”.
@raffaelevitali