AMANDOLA - Tra i comuni principali che andranno al voto nel Fermano, c’è Amandola. La città dei Sibillini dovrà scegliere se confermare Adolfo Marinangeli, ancora indeciso sulla sua ricandidatura, o magari puntare sul medico Siliquini, il volto su cui starebbe convergendo il centrodestra. Un moderato, area Forza Italia, che potrebbe attirare più elettori.
Che non sono molti e che di fronte a una ricandidatura del sindaco uscente potrebbero andare in difficoltà. Perché, pur con il suo carattere duro ai limiti dello spigoloso, Marinangeli ha, in questo quinquennio segnato dal post terremoto e dalla pandemia, seminato e iniziato a raccogliere.
A riprova c’è il riconoscimento nazionale che ha ricevuto, il premio Angelo Vassallo. La notizia a livello territoriale ha avuto meno risalto di quanta ne avrebbe dovuto, considerando che in Italia se ne è parlato e pure tanto. Perché dietro c’è un lavoro di selezione fatto da Legambiente Nazionale, e non solo, che mira a premiare il sindaco che maggiormente ha inciso nel bene della comunità. A ogni livello.
A Marinangeli è stato riconosciuto il grande lavoro nella rinascita di Amandola e di un pezzo di Sibillini negli anni più duri. Possibile che non basti questo per dire ‘avanti con Marinangeli’? Gli equilibri politici hanno altre regole, come le valutazioni su quanto raggiunto.
C’è chi vede in Amandola la locomotiva dei Sibillini, chi invece ancora un pullman con le porte aperte ma con pochi passeggeri.
Sta di fatto che, ultimo tassello raggiunto, sono arrivati anche gli innovativi strumenti tecnologici del progetto ‘montagna sicura’ che verranno consegnati a chi ne farà richiesta, creando un monitoraggio GPS per fare escursioni in sicurezza. E al contempo procede l’arricchimento della ‘montagna dei bambini’ con giochi e percorsi ciclopedonali.
C’è poi la partita dell’ospedale che Marinangeli ha portato avanti, spesso contro tanti. Ha urlato, ha sbattuto i pugni, forse poteva coinvolgere di più i colleghi sindaci dei comuni limitrofi, ma non si è mai perso d’animo, anche quando dalla Regione arrivava più di uno sgambetto.
Il centrosinistra ci credette, poi ha messo più di un paletto. Il centrodestra non ha mai lesinato critiche, addirittura avrebbe voluto recuperare il vecchio edificio terremotato, ma va ora riconosciuto all’amministrazione Acquaroli l’aumento di risorse necessarie per arricchire di strumenti e si spera di personale, il nuovo ospedale.
Visto dall’alto, il nuovo ospedale è proprio bello, un drone l’ha immortalato con tutte le luci accese. Un’area, quella di Piandicontro che ha cambiato volto, tra sport e servizi, e che è diventata la porta della città che grazie a Pedemontana e primo tratto di Mare-monti sarà presto anche più facilmente raggiungibile.
Eppure, il sindaco uscente è stanco, non convinto. Anche per colpa di becere lettere anonime su cui la Procura si spera faccia quanto prima chiarezza.
E così la sua minoranza torna a crederci, del resto cinque anni fa la differenza è stata piccola. Se sarà medico contro ingegnere lo si capirà presto. Poi sceglieranno i cittadini, che avranno anche la chance di far passare Amandola alla storia come la città che ha bocciato quello che il resto d’Italia considerava il miglior sindaco, degno del premio Vassallo dedicato a chi per la legalità e l’impegno civile ha finito per dare la sua vita.
