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Vento in poppa per Marinangeli, il terzo mandato parte da San Ruffino: "Mi hanno convinto le persone, c'è tanto da fare per Amandola"

24 Aprile 2024

di Raffaele Vitali

AMANDOLA – E tre. O almeno ci prova sfruttando il vento di San Ruffino. È da bordo lago che Adolfo Marinangeli, sindaco di Amandola, lancia la sua campagna elettorale. “Chi pensava un mese fa che mi sarei candidato, si sbagliava. E pure di tanto”. Ma poi qualcosa è cambiato. “Mi sono reso conto che per rispetto della città, il percorso dovesse continuare”. Una visione che Marinangeli vede europea, tanto che la lista potrebbe chiamarsi Amandola 2030, dopo il 4.0 di cinque anni fa.

E dire che aveva pensato a una sua sostituzione. “Ma le condizioni sono cambiate. Speravo in un rinnovamento nella continuità, avevo cominciato a costruirla e invece sono arrivate proposte di discontinuità totale, un vero salto nel vuoto”.

Di fronte a questo percorso, un movimento civico che riunisce più forze politiche, di ogni colore, destra e sinistra, e di ogni classe sociale, ha dato il la al ‘Marinangeli ter’. “Hanno atteso, perché fino a febbraio ancora il mio nome non era sul tavolo. Poi mi hanno chiesto un incontro, ed erano già in trenta, per parlare dei rischi per Amandola in una fase estremamente complessa”.

La parola che ripete più spesso è continuità. “Abbiamo 35 milioni di attività in essere, oltre due per le frazioni, per questo gruppo civico cambiare avrebbe messo a rischio gli ultimi dieci anni”. Non ha deciso subito Marinangeli. “Ho riflettuto a lungo, tante le questioni sul tavolo dal lato politico, sociale e personale”.

Il nuovo incontro, pochi giorni fa, con 60 persone mi ha spinto a dire sì. “Non ho scelto tardi, ho ponderato e valutato il mio ruolo per il futuro di Amandola. Abbiamo tante opere in fase di completamento”. Lui e solo lui può portare avanti tuto questo? Per chi l’ha supportato pare di sì.

“Volevo davvero una alternativa. Il gruppo che con me ha lavorato per dieci anni è cresciuto per questo. Ma usandola maggioranza di chi ha lavorato con me, nel suo 70%, rischiava di essere messo da parte, si è capito che qualcosa non stava funzionando” ribadisce.

Alla fine si va sui nomi, inevitabile parlare di Lupi e Pochini. “Mentre parlavamo di continuità, sono nate due situazioni inaspettate. Non mi ero accorto, quindi sono colpevole di non aver capito i miei uomini. Che da mesi stavano invece lavorando per la discontinuità, per interrompere un lavoro di dieci anni. Con Pochini ci siamo chiariti, lui veniva da vent’anni di fatica: non farà parte della squadra, ma solo perché non vuole proseguire, per il resto stiamo amministrando Amandola insieme. Il capogruppo ha lavorato per conto suo e in maniera nascosta, mi ha solo detto ‘io farò il sindaco’, non mi ha detto ‘parliamone’. Erano i giorni di carnevale e mi ha spiazzato quando mi ha detto faremo una lista’ e che l’avrebbe fatto mettendo da parte non Marinangeli ma la squadra, il gruppo che ha governato”.

Recuperando Pochini, resta anche il Pd, “anche se con alcune visioni diverse ma con figure diverse”. Oggi ha al suo fianco un gruppo con riconferme, “il 30% di chi c’è oggi”, e delle novità che ora spera diventino il vero futuro di Amandola. “Il movimento civico ha portato giovani, donne e figure esperte che hanno capito la necessità. È una comunità che ha reagito e mi ha dato la spinta per rimettermi in campo”.

Da sempre Marinangeli ha al suo fianco anche Forza Italia, con tanto di ruoli di Giunta. E ora se si dovesse candidare l’azzurro Siliquini contro di lui? “La mia è una lista civica con più sensibilità. La strada non cambia. Siamo una lista progressista, democratica e che ha come obiettivo la crescita della città dei Sibillini. Non ho problemi a fare la lista, anzi dovremo scegliere i 12 tra molti più nomi. Insieme lavoriamo sui programmi, stiamo definendo le ‘commissioni’ interne per dare a ognuno il giusto posto”.

Obiettivo del terzo mandato? “Oltre a impegnarci per quei 35milioni di euro di lavori, dovremo fare scelte importanti. Penso al dover riempire i contenitori che creiamo. La scuola elementare, il vecchio ospedale e altre che poi saranno libere una volta completato i progetti. E poi c’è la costruzione della DMO, la destinazione turistica su cui stiamo lavorando con forza insieme con due comuni, un rete che vogliamo ampliare. In prospettiva creeremo una fondazione della destinazione Sibillini sul modello di altre realtà come le Langhe, che è nostro partner ufficiale. Non a caso partiamo da San Ruffino, perché questo sarà l’hub della struttura turistica, sarà il puto di partenza di tanti cammini, sarà il cuore dei progetti da fare in rete”.

Dieci anni da sindaco, in cui ha anche diviso. Ne è conscio. “Ogni critica la affronto e ci rifletto sopra. Entro nelle stanze con le mie idee e poi le arricchisco. Altre volte mi trovo a muovermi da solo su progetti che poi porto avanti per obbligo istituzionale. Scelte che per qualcuno sono divisive, ma che per me sono state il ‘fare qualcosa di buono’ per la sorta città. Le scelte devono essere fatte da entrambi. Poi io ho un carattere decisionista e operativo. Ma se in dieci anni non ho mai avuto una crisi, qualcosa vorrà dire” conclude Marinangeli.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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