PORTO SANT’ELPIDIO – Vent’anni di Crisalide. Vent’anni in prima linea a supporto, ma soprattutto a integrazione, dei ragazzi con disabilità e con loro delle famiglie. Tutti in festa al Gambero di Porto Sant’Elpidio per dire ‘grazie’ a Morena Pierangeli e al grande staff che da anni si prende cura dei più fragili. “Vent’anni spesi a guardare le abilità e non le disabilità delle persone” sottolinea la presidente.
“Quando abbiamo iniziato avevamo un’idea ben precisa, credevamo e crediamo che ogni ragazzo ha potenzialità che devono essere sviluppate tramite le opportunità tenendo ben presenti i limiti di ciascuno senza tuttavia mollare davanti alle prime difficoltà. il nome dell’associazione spiega tutto: la Crisalide non rimane sempre statica, si trasforma, si evolve, muta fino a diventare farfalla”.
Tra i primi in Italia a credere nelal musicoterapia, volontari e operatori della Crisalide hanno passo passo hanno capito che i percorsi di sostegno dovevano far vivere la normalità ai ragazzi diversamente abili, sono nati così i progetti del fine settimana, quando tutti normalmente escono. “Abbiamo – riprende la presidente – i ragazzi a vivere la distanza dalla famiglia, a sentirsi autonomi anche su un autobus o un treno”.
C’è stata poi tutta l’attività formativa: integrazione scolastica, sessualità, autismo, centri diurni e residenziali. Temi affrontati con esperti locali e nazionali. Chicca è 'Il volo delle farfalle': “Un progetto che fa vivere ai ragazzi laboratori educativi per acquisire competenze informatiche, ballo, teatro, ginnastica, terapia occupazionale, laboratorio creativo, orto, fototerapia, cucina, musica e un appartamento in cui sperimentare la vera autonomi. Questo per noi è il fine ultimo di quello che facciamo, renderli autonomi sfruttando al massimo le proprie potenzialità. Gli educatori cuciono percorsi personalizzati per ognuno di loro, in appartamento sperimentano la vita in gruppo con cene e pernottamenti”.
Una struttura che ha sputo superare anche la pandemia, usando al meglio la tecnologia. “I laboratori di informatizzazione attuati prima del 2020 hanno fatto sì che i ragazzi fossero preparati all'uso dei dispositivi e riuscissero a comunicare tra loro anche fortunatamente e con nostra grande soddisfazione al di fuori delle videochiamate programmate. Oltre alle videochiamate abbiamo attivato uno sportello individuale per i genitori, tenuto dalla dottoressa Zechini psicologa, psicoterapeuta, con lo scopo di aiutare le famiglie a gestire le situazioni complesse che si erano andate a delineare durante questo delicato periodo di lockdown” conclude sapendo che 20 anni sono solo la base, la casa dell’inclusione e dell’autonomia va costruita mattone dopo mattone.
Raffaele Vitali
