FERMO – “Una gestione a dir poco creativa, di certo senza programmazione e visione”. Il consigliere comunale del Pd, Sandro Vallasciani, boccia, ancora una volta, le mosse legate al bilancio dell’amministrazione Calcinaro.
In consiglio è arrivato l’assestamento “necessario dopo la verifica delle coperture finanziarie degli investimenti, le variazioni ai capitoli di bilancio e con la verifica della congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità” spiega.
Ci sono alcune voci più o meno fisse e dovute, come il fondo accantonato per crediti di dubbia esigibilità per 6.738.318 euro e i tagli previsti dalla spending review per 177.392 o i 100mila come accantonamento obbligatorio come fondo obiettivi di finanza pubblica. “C’è poi un ulteriore maggiore spesa legata alla rinegoziazione dei mutui che comporta nell’anno un importo di euro 145.284”.
Ci sono poi un’altra serie di voci che Vallasciani definisce condizionanti: “gli accantonamenti legati al fondo contenzioso per euro 898.799, fondo società partecipate per 363.975 di cui 111.173 già spesi per la liquidazione della Solgas Immobili srl, 330.000 euro per arretrati contrattuali del personale ed euro 240.000 per maggiori oneri contratto di pubblica illuminazione”.
L’assestamento arriva dopo tre variazioni di bilancio: “la prima di 950mila euro, la seconda di 387.000 e quella contenuta nel provvedimento di assestamento e salvaguardia peri 535.000 euro. In pratica l’amministrazione comunale, patologicamente affetta da bulimia finanziaria, ha incrementato la spesa del bilancio di circa 1.873.000 euro non già per particolari esigenze e progetti ma per coprire nuove e vecchie spese in barba ad ogni principio di programmazione e pianificazione delle risorse”.
Spiccano, tra e voci della variazione, la somma di 229mila euro per il settore cultura e i 133mila per manutenzioni. “Questo non è un esempio di buona e oculata gestione dell’ente, che dovrebbe programmare con maggiore rigore ed efficacia la gestione delle risorse che si rendono disponibili nel corso dell’esercizio, mirando più ad interventi con benefici strutturali e di lungo periodo. Tenendo in debito conto che mancano ancora 5 mesi alla chiusura dell’esercizio finanziario e che nel corso degli stessi potrebbero essere necessarie ulteriori coperture per spese imprevedibili alle quali sarà sempre più difficile fare fronte” conclude Vallasciani.