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Vaccino, parla la presidente dei medici: "Esclusi dentisti e pensionati: un errore. Temo i giovani, girano tante fake news"

28 Dicembre 2020

di Francesca Pasquali

FERMO - «Avrebbero dovuto coinvolgere tutti i medici, anche quelli in
pensione, e i dentisti». A due giorni dall’avvio delle vaccinazioni
anti-Covid (quindici, nel Fermano, le dosi finora iniettate), i medici
di medicina generale suonano la grancassa. Lo fanno per bocca della
presidente dell’Ordine di Fermo, Anna Maria Calcagni.
Presidente, ma voi ci siete nella prima tranche da vaccinare…
«Non tutti. Mancano i medici in pensione, che continuano a svolgere la
libera professione, e quelli che lavorano nel privato. E mancano i
dentisti. Tanti professionisti che non saranno vaccinati prima che
passi molto tempo, anche perché i vaccini non ci sono. Sono proprio
quelli che non rientrano nelle categorie identificate che si stanno
interessando di più».
E quelli che ci rientrano?
«Sono abbastanza restii. Stiamo facendo una campagna pro-vaccino, ma
non è facile. Circolano tante fake news e tante informazioni
sbagliate. Parlano tutti e non è semplice distinguere l’esperto da chi
non lo è».
Si rischia il flop?
«Tutti ci rendiamo conto che il vaccino è un’arma indispensabile, ma
qualche remora sulla sicurezza c’è, dovuta al fatto che si è svolto
tutto molto velocemente. Spero di sbagliarmi, perché non sarebbe un
bel messaggio, ma rischiamo una scarsa partecipazione. Per questo,
sarebbe stato importante estendere questa prima fase a tutti i medici,
per aumentare la platea degli eventuali effetti collaterali. Così, la
gente avrebbe più fiducia nella vaccinazione».
Sicura che si vaccinerebbero?
«I medici di una certa età hanno vissuto l’esperienza delle
vaccinazioni che hanno dato una svolta epocale a certe patologie.
Conoscono l’effettiva funzione del vaccino e sono più disposti a
vaccinarsi. Quelli più giovani, che non hanno la minima idea di cosa
sia la difterite, la polio o il vaiolo, sono più scettici».
Da quasi un mese l’Ordine ha attivato lo sportello Covid. Come procede?
«È partito bene, con diverse chiamate al giorno. Nel periodo delle
feste, le richieste si sono allentate, ma il numero di telefono resta
attivo (0734.340350, lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12,
martedì e giovedì dalle 15 alle 17). Abbiamo cominciato a piccoli
passi, poi il gruppo si è consolidato. Siamo pronti ad allargarlo, se
ci sarà richiesta».
Cosa domanda chi telefona?
«Soprattutto consigli di comportamento: come far tornare un parente
che vive all’estero, che fare con il lavoro se il figlio è in
quarantena, come funzionano i tamponi. Quando non siamo in grado di
rispondere, forniamo il contatto di chi può farlo. Essendo medici,
abbiamo una visione diversa. Parlare con noi può essere più facile che
con l’operatore di un centralino».

redazione@laprovinciadifermo.com

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