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Vaccino agli under 12, tutto quello che c'è da sapere: si parte il 16 dicembre. L'Aifa: "Va spiegato bene ai genitori"

8 Dicembre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Due notizie in poche ore che vanno a incidere nella lotta contro la pandemia. “Il Ministero della Sanità ha emanato la circolare per la vaccinazione dei bambini tra 5 e 11 anni. Il generale Francesco Paolo Figliuolo ha indicato una data precisa, il 16 dicembre, per l'inizio della vaccinazione agli under 12 (LEGGI IL PARERE DELLA PEDIATRA). E - aggiunge l’assessore alla sanità delle Marche, Filippo Saltamartini - nello stesso tempo il commissario Figliuolo ha accordato la prosecuzione del servizio per 41 medici vaccinatori i cui contratti si erano esauriti a ottobre”.

VACCINO AI BAMBINI, I NUMERI

"I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid nella fascia 5-11 anni non sono pochi. Lo studio registrativo che ha portato alla nuova indicazione ha incluso oltre 3.000 bambini vaccinati e i dati hanno mostrato elevati livelli di efficacia intorno al 91%. A questi dati – spiega Maria Paola Trotta, coordinatrice Unità di crisi dell'Aifa dedicata al Covid su Radio 24 - si aggiungono quelli inclusi nel database di farmacovigilanza degli Usa, dove si è partiti il 29 ottobre e sono stati vaccinati oltre 3 milioni bambini. Anche qui, seppure il follow-up non sia molto lungo, non si evidenziano particolari problemi di sicurezza".

L’Aifa chiarisce che “come tutte le decisioni prese in questo periodo - ha proseguito Trotta a Radio 24- saranno adattate alle migliori evidenze che si generano nel corso del tempo, perché le conoscenze evolvono in continuazione. Ma già ora possiamo dire, che con tre milioni di bambini vaccinati, se ci fossero stati segnali importanti si sarebbero visiti e saputi".

I ‘POSSIBILI’ RISCHI

 Le miocarditi associate a vaccini a mRna sono "rischi evidenziati con frequenza molto rara" e "più frequenti nel genere maschile e nella fascia tra 16 e 29 anni, ma va chiarito che si tratta di eventi molto rari intorno a uno o due casi su 100.000 e guariscono nella maggior parte dei casi senza neanche un ricovero. È verosimile e ci si attende che tra 5 e 11 anni questo rischio sia ancora più basso, un po' perché le miocarditi virali hanno in generale un'incidenza minore in questa fascia, e un po' perché la dose che sarà utilizzata è estremamente ridotta e pari a circa un terzo di quella per adulti e adolescenti" prosegue la responsabile Aifa.

LA SCELTA E’ SICURA

Per il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, che ha parlato alla Dire, vaccinare i bambini “è una decisione ben regolata, presa anche con una valutazione a tutto campo, che ha tenuto in conto sia gli studi registrativi e la valutazione dell'Ema, sia l'epidemiologia attuale di incidenza, sia anche gli studi di 'real life', cioè condotti su più di 3 milioni di bambini negli Stati Uniti d'America per quanto riguarda la sicurezza del vaccino".

La dose e la formulazione sono con dosaggio ridotto, un terzo: 10 microgrammi di Rna messaggero rispetto ai 30 che sono stati autorizzati finora per l'adulto e per gli adolescenti. La vaccinazione avverrà con due dosi, a tre settimane di distanza una dall’altra. “C'è un problema di infialamento e bisogna capire che è una sorta di nuova preparazione”.

SPIEGARE BENE AI GENITORI

Il presidente dell'Aifa si sofferma sulla possibilità e sulle modalità di organizzare una grande campagna di vaccinazione per i bambini, così come fatto per gli adulti. "In questo caso - precisa Palù - mi affiderei alla logistica, tenuta saldamente nelle redini del generale Figliuolo, che è un esperto e che ci ha dimostrato che quando ha applicato le sue competenze in ambito vaccinale in vaccinazione di massa ci ha portato quei risultati che ci hanno posto ai primissimi posti al mondo, come qualità e anche come efficacia nella vaccinazione".

Palù prosegue: "In questo momento c'è bisogno di molto convincimento. Stiamo infatti parlando di bambini che sono sotto la responsabilità genitoriale. Bisogna dunque guardare molto ai genitori e far capire loro, con tutti i mezzi possibili, i rapporti rischi-beneficio".

Il genitore, dichiara infine Palù, "deve chiedersi: corro più rischi per mio figlio se lo vaccino con un vaccino che si è provato sicuro ed efficace in oltre il 90% dei casi per prevenire la malattia infettiva o corro più rischi se il mio bambino si ammala di Covid-19? I dati attuali dovrebbero far capire ai genitori che in circa un bambino su 100 che si ricovera e uno su 10mila che va in rianimazione c'è il rischio di sviluppare una malattia infiammatoria multisistemica, con conseguenze più gravi per organi come il cuore, che non in rarissimi casi di miocarditi attribuiti alla vaccinazione" conclude il presidente Aifa.

@raffaelevitali

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