FERMO - “Farmacia Nicola Ciccarelli - All’insegna della carità”. C'è scritto così sullo stemma di famiglia all'ingresso di “Casa Maddalena”, la struttura residenziale per mamme e figli in difficoltà o vittime di violenza inaugurata ieri mattina a Cupra Marittima.
La realtà educativa, che fa parte dell'associazione Mondo Minore della Comunità di Capodarco di Fermo, è operativa da luglio, dopo il trasferimento da Valmir. Al momento, ospita quattro mamme con altrettanti figli e due adolescenti.
Un luogo che «si fa carico della storia delle persone e non solo dei bisogni», ha ricordato don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco. «Quando si incontra una persona, occorre innanzitutto rispettare la sua storia e, attraverso di essa, trovare gli strumenti necessari per migliorarla», ha aggiunto.
La villa appartiene alla famiglia Ciccarelli che ha deciso di destinare questi spazi a una delle fragilità più delicate del territorio. «Era la casa di mio nonno Clemente. Il luogo – ha raccontato Marco Pasetti – dove ho trascorso tutte le mie vacanze estive da ragazzo e negli anni successivi e dove ho messo le mie radici. Ci abitava mia sorella purtroppo venuta a mancare qualche anno fa. In eredità, è andata ai suoi figli e, d’accordo con mia nipote Giulia, abbiamo pensato di destinarla a uno scopo sociale. Credo che un utilizzo migliore di questo non potesse esserci».
Ha ringraziato «tutte le maestranze che mi hanno aiutata a portare avanti questa idea» Giulia Invitti. «Un’idea – ha aggiunto – sorta dopo un periodo in cui non riuscivamo a trovare una destinazione per "Casa Maddalena". Poi, anche grazie alla preghiera, ho capito che non poteva esserci utilizzo più nobile che donare a persone fragili, bisognose di conforto».
La struttura si trova in pieno centro ed è «perfettamente integrata nel contesto sociale e scolastico di Cupra Marittima». «Qui vivono bambini che vanno nelle nostre scuole – le parole del sindaco Alessio Piersimoni – e che frequentano i loro coetanei della zona. È importante che la struttura sia inserita in un contesto accogliente e comunitario». Responsabile della comunità è Matteo Ferroni. Dell'equipe di lavoro fanno parte sette educatori e una psicoterapeuta.
«La nascita di questa realtà – la chiosa del garante regionale dell’Infanzia e adolescenza, Giancarlo Giulianelli – è l’esempio di come l’iniziativa privata possa colmare quelli che sono i vuoti dell’iniziativa pubblica. Sono certo che la Comunità di Capodarco saprà rispondere alla generosità ricevuta con altrettanta carità umana, come ha già saputo fare nel corso della sua lunga storia».
Francesca Pasquali