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Un miliardo di euro per cambiare le Marche. Putzu: "Ecco come investiamo i soldi". Ma la Bora critica: manca visione

14 Aprile 2022

PORTO SANT'ELPIDIO – Si va delineando la nuova programmazione europea della Regione Marche. Un lungo lavoro della II Commissione, guidata dall’elpidiense Andrea Putzu, che oggi può dire: “Insieme riporteremo le Marche fra le regioni più, sviluppate”.

Le Marche dall’Europa in sette anni riceveranno un miliardo di euro di fondi: “Abbiamo lavorato su due proposte di atto amministrativo sul Programma FSE+ e Programma FESR. “A disposizione avremo 586 milioni di euro per il Programma regionale Fesr, 296 milioni di euro per il Programma regionale FSE+, a cui si aggiungono 154 milioni di euro dei Programmi Operativi Complementari”.

Come usarli? La Regione ha scelto di partire dall’ascolto per arrivare a tre priorità strategiche. La prima è legata all’innovazione e ha un plafond di 310 milioni. “È dedicato al sostegno alla ricerca e sviluppo delle imprese, a progetti di innovazione e di diversificazione, all’avvio e al consolidamento delle reti di imprese, alla trasformazione digitale, alla implementazione di servizi di e-Gov, al supporto alla internazionalizzazione e alla innovazione finanziaria” precisa Putzu.

La seconda è legata alla transizione ecologica: 220 milioni che andranno all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, alla prevenzione del rischio idrogeologico, al rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico locale. “La terza priorità, da 34 milioni, è legata allo sviluppo sociale delle aree urbane ed extraurbane, recupero degli spazi urbani con riguardo alle aree interne”.

Ci sono poi i milioni, ben 67, del Programma Fse Plus finalizzati all’occupazione, alla promozione della parità di genere, alla creazione di impresa, borse di studio, voucher per la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura parentale. E poi c’è tanto altro, inclusi 34 milioni di euro destinati a interventi contro la dispersione scolastica, per la promozione di percorsi finalizzati al completamento dell’istruzione o della formazione. “Un programma concreto che sono certo riusciremo a concretizzare nei tempi e modi stabiliti” ribadisce Putzu affiancato da Elena Leonardi, Andrea Assenti, Marco Ausili, Nicola Baiocchi, Pierpaolo Borroni, Carlo Ciccioli.

Ma se c’è chi brinda, c’è chi critica. Ovvero l’ex assessora alla Sviluppo Economico Manuela Bora: “Il prossimo settennato rappresenterebbe una straordinaria opportunità per la nostra Regione. L'Unione Europea, tanto odiata dalla Giunta Acquaroli, ha messo a disposizione oltre 1 miliardo di euro per le Marche. Una cifra enorme a cui vanno ad aggiungersi le risorse derivanti dal Pnrr”.

Per usarli, però, la strategia in campo non convince la consigliera del Pd: “La Giunta ha preferito evitare ogni sforzo di ideazione e condivisione con il territorio, limitandosi a distribuire le risorse in maniera approssimativa, priva di qualsivoglia visione strategica. Non è stata capace nemmeno di unificare le procedure gestionali dei due fondi, altro che semplificazione”.

Entrando nel merito “è ormai un dato di fatto acquisito che la gestione dei fondi del settennio precedente, di cui è stata protagonista la Giunta Ceriscioli, ha rappresentato sotto ogni punto di vista un successo. Come riconosciuto dal rapporteur Luigi Nigri e come testimoniato dall'ultimo rapporto presentato nel maggio 2021, quasi il 100% per cento delle risorse disponibili per il settennio 2014-2020 è stato impegnato. L’attuale Giunta ha ricalcato alcune nostre scelte, ma non è possibile non rendersi conto che il mondo nel frattempo è cambiato”.

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