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Un errore, un gol: la Fermana cade al Recchioni. I tifosi pensano già all'Ancona: "Noi vogliamo vincere il derby"

9 Ottobre 2022

FERMO – Peccato che nessuno si sia accorto che Tenkorang stava percorrendo mezzo campo tutto solo. Perché quando ha ricevuto palla a tre metri da Nardi non c’era più niente da fare. certo, quella palla bisogna anche fargliela arrivare precisa, ma a questo per tutto il primo tempo ci ha pensato l’asse Zappella – Merkaj che il povero Carosso si sognerà per qualche notte. Il vantaggio dell’Entella arriva al 42’.

E ci può anche stare, ma tolti i primi quindici minuti un po’ timidi, la fermana il campo lo ha tenuto bene, mettendo anche paura alla corazzata. Peccato che Bunino ancora non abbia deciso che tirare in porta sia il suo scopo. Il brivido più grande gli ospiti lo corrono al 13’ quando Giandonato dai 25 metri tira una punizione quasi perfetta. Ma è proprio il quasi che fa la differenza perché il pallone scivola via a un metro dal palo.

I tifosi ci credono, incitano, l’arbitro Diop è molto inglese, in campo è meglio stare in piedi e continuare a correre, perché di fischi non ne regala proprio. Capitan Giandonato è presente coni piedi e con la bocca, in campo parla solo lui. che sia per richiamare arbitro e assistenti dopo un presunto fallo o per cazziare i compagni che non gli danno la palla al momento giusto. il punto è che spesso ha ragione lui, quantomeno quando poi decide di usare i piedi per lanci anche di quaranta metri. Quelli che non usa l’Entella che palla al piede sa sempre dove andare.

La partita è piacevole, anche perché le due squadre la palla la giocano. Protti ha una idea di gioco molto precisa e vuole che l’azione inizia fin dalla difesa. è raro che Nardi rinvii oltre la metà campo. Ma questo significa anche rischiare, soprattutto se dall’altra parte ci sono giocatori come Palmieri che capiscono in anticipo dove andrà il pallone.

Il problema della Fermana + che davanti fa davvero fatica. Fischnaller sembra allergico all’area di rigore, come ci si avvicina, si ferma fuori. Bunino fa a sportellate, ma di pericoli proprio non ne crea. I compagni devono ancora capire quale sia il modo di servirlo. Mentre come bucare la difesa l’ha capito fin dai primi minuti Zappella che approfitta della giornata storta di Carosso. Per fortuna la gamba di Tenkorang non è lunga abbastanza per chiudere il match al 16’ della ripresa.

I canarini perdono metri minuto dopo minuto, eppure Protti non cambia. Certo, non che in panchina ci sia il ‘risolutore’ ma forze fresche, allungandosi il gioco, servirebbero. Anche per evitare gialli banali, come quello di Scorza a metà secondo tempo. Il primo cambio modifica anche l’assetto in campo, visto che la Fermana abbandona la difesa a quattro e pass a tre con Spedalieri che prende il posto di Carosso.

Ci vuole provare la Fermana, lo deve ai 1500 spettatori, tra cui tanti bambini chiamati dalla società con biglietti omaggio che mirano ad avvicinare nuove fasce di pubblico. Ma è confusionaria la squadra dell’infaticabile Romeo e anche i lanci del capitano diventano imprecisi, anche se è l’unico che vede in anticipo quel che può accadere.

Dopo l‘innesto di Spedalieri lo schema di Protti è diventato chiaro: guadagnarsi punizioni nelal metà campo dell’Entella e bittarla in mezzo all’area sperando che i centimetri del pacchetto difensivo facciano la differenza. Ma non è così. La mossa della disperazione, mentre Volpe nel secondo tempo la squadra l’ha ridisegnata, è un triplice cambio al 42’. Due in realtà quelli che ha scelto il mister, fuori Romeo e Gkertsos, uno a richiesta, Fischnaller zoppicante.

Il gol non arriva, ci prova Misuraca, resta l’impegno premiato dai tifosi da un lungo applauso e da un coro molto chiaro i vista della trasferta dela prossima settimana ad Ancona: "Noi vogliamo vincere il derby".

Il ko non cancella quanto di buono fatto vedere nel primo tempo e permette a Protti di lavorare in settimana, sempre con la speranza che qualcuno dei suoi si ricordi che per vincere bisogna tirare in porta.

Raffaele Vitali

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