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Un anno di Polizia, Fermano più sicuro. "Stalking, codice rosso, droga e Covid: il nostro impegno senza pause"

31 Dicembre 2021

FERMO – Un anno di Polizia. Rosa Romano, questore di Fermo, guida uomini e donne impegnati ogni giorno e stila un bilancio.

“La prima cosa da ricordare è che la sicurezza è un bene comune grazie alla quale è possibile il progresso civile, culturale, economico e sociale di una collettività”.

Cosa significa ‘sicurezza comune’?

“Che è fondamentale la sinergia tra le sentinelle del territorio, ogni persona, e le Forze di polizia. In questo modo si garantiscono impegni personali, familiari e lavorativi in serenità anche in periodi difficili, come quelli che stiamo vivendo da quasi due anni a causa della pandemia che, anche in questo inverno, si è riproposta con tenacia portando a limitazioni”.

Come si comportano i fermani?

“Qui c’è una comunità forte e consapevole della propria identità sociale e culturale, difesa con vigore e ribadita con fierezza. Su questo noi tutti vigiliamo. Del resto, uno dei nostri motti è ‘Insieme tra la gente’”.

Quali i numeri principiali?

“Il primo è 11.000 persone identificate dalle volanti nel corso dei servizi di controllo del territorio. Ma non basta, neppure se aggiungiamo i 700 interventi dopo chiamate di soccorso, principalmente tra Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio”.

Interventi, ma anche sanzioni?

“Nel report di fine anno, 150 persone denunciate, più di 100 sanzioni per la violazione del codice della strada e 129 contestazioni di illeciti amministrativi, la maggior parte dei quali per il possesso di sostanze stupefacenti per uso personale. Si aggiungono poi 650 denunce presentate questura”.

La costa impegna di più la Polizia, ma l’entroterra?

“Nei comuni più piccoli abbiamo agito in collaborazione con le polizie locali e i colleghi delle altre forze dell’ordine”.

Ma Tre Archi?

“Zona in cui per tutto il 2021 sono proseguiti i mirati servizi straordinari di controllo con l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara e dell’unità cinofila della Guardia di Finanza. Contrasto a reati contro il patrimonio, lo spaccio di sostanze stupefacenti e l’occupazione abusiva di appartamenti estivi”.

Quale il report su Tre Archi?

“La Squadra Mobile è stata quella impegnata più direttamente e ha realizzato 34 arresti e denunciato 95 persone, per lo più per spaccio di sostanze stupefacenti e per reati predatori, soprattutto furti e truffe”.

Ogni settore della Polizia è stata impiegata per garantire la sicurezza?

“L’ufficio investigativo è stato impegnato sulle segnalazioni e denunce per il “codice rosso”. La Polizia Scientifica è entrata in azione anche per risolvere alcuni cold case, casi irrisolti da anni”.

Codice rosso, ma anche stalking?

“Qui a muoversi è stata l’Anticrimine, con 13 provvedimenti di ammonimento del Questore per stalking contribuendo a restituire serenità alle persone, sia a seguito di richiesta sia analizzando gli interventi delle volanti relativi ad apparentemente semplici liti in famiglia”.

La Polizia è anche quella più collegata ai Daspo. Come funzionano?

“Parliamo di divieti di accesso a luoghi, spesso sportivi. 34 quelli emanati in un anno, principalmente connessi al calcio dove in prima linea c’è sempre stata la Digos, che ha monitorato anche venti politici e culturali di rilievo. Ma ci sono anche 20 divieti di accesso e sosta nei pressi di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande o di intrattenimento. Questi ultimi hanno riguardato principalmente giovani legati alla movida violenta”.

Non ci sono confini di azione per la Polizia di Stato?

“Se pensiamo a un altro numero, quello delle 63 espulsioni di clandestini, è evidente il ‘no’. Ma anche questo è controllo del territorio e garanzia di legalità”.

Quanto vi ha impegnato il Covid?

“Sono stati circa 600 i verbali elevati a carico di singole persone per l’inosservanza delle disposizioni normative emanate a tutela della salute dei cittadini e 35 i titolari di esercizi pubblici sanzionati, alcuni dei quali anche con sospensione dell’attività”.

Non solo repressione nel vostro mondo, giusto?

“C’è l’attività quotidiana, dal rilascio dei permessi di soggiorno, dei passaporti e dei porti d’arma, agli interventi della volante per liti ed incomprensioni in ambito familiare o condominiale, dalla rilevazione degli incidenti stradali alla composizione dei privati dissidi, dalla prima assistenza ai minori stranieri non accompagnati rintracciati in provincia alla ricerca delle persone scomparse. No tutto fa notizia, ma tutto impegna”.

E ora il 2022, cosa vi aspettate?

“Di certo non cambia il costante impegno di ogni appartenente alla Polizia di Stato in difesa dei diritti e delle libertà di ogni cittadino, per il contrasto a reati e comportamenti illegittimi nella consapevolezza che insieme è possibile costruire e mantenere una società giusta e la necessaria serenità per vedere, insieme, il futuro”.

r.vit.

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