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Tutti a lezione, aperto il nuovo polo scolastico. "La scuola è un dono". "La scuola è futuro". "Fermo, modello per la ricostruzione"

9 Dicembre 2020

di Raffaele Vitali

FERMO – La prima fila lungo via Salvo D’Acquisto, per una manovra non perfetta di un paio di scuolabus, poi tutti in classe. Buona la prima. Il polo scolastico di via Salvo D’Acquisto, che include Betti e Fracassetti, è operativo. Sono entrati i 500 alunni e alunne. “La scuola incarna valori alti, è desiderio di progresso, è un momento di riconciliazione”. In queste parole della dirigente Anna Maria Isidori c’è il senso di una mattinata baciata dal sole.

Sorride sotto la mascherina il sindaco Paolo Calcinaro che accoglie il commissario straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, e ogni livello di autorità, civile e militare, oltre all’arcivescovo Rocco Pennacchio che ha benedetto i locali. Fermo, per un giorno, diventa un modello. Lo ribadirà più volte Legnini.

Un lungo elenco di grazie quello del sindaco: ditte, uffici, dirigenti, Provincia e commissario. “Ricordo il primo giorno, quando eravamo qui con il presidente della regione Ceriscioli e il commissario Errani. Si decise di dare un segnale alla città: una nuova scuola, uno sguardo al futuro”.

Arrivò l’ordinanza 14 del 2017. “Non è facile concludere un’opera in Italia, ma ci siamo riusciti. Perché l’Italia è fatta di persone che vanno oltre i propri compiti mettendoci il cuore, come l’assessore ai lavori pubblici Ingrid Luciani e il dirigente Alessandro Paccapelo. Ma penso anche ai tanti altri, al mondo della scuola che ha sofferto più di tutti la precarietà del momento”.

Soprattutto per la scuola Betti con quattro sedi in pochi anni. “Oggi è la fine di un percorso, non è una semplice opera” prosegue Calcinaro.

Dallo sbancamento della collina alla realizzazione, il tutto sotto gli occhi della prefettura: “Finalmente la ‘buona novella’, diamo riconoscimento a un elemento centrale della vita della società: la scuola. Chi crede nel valore della formazione oggi è felice. Senza una scuola efficace, le disuguaglianze – ribadisce la prefetta Vincenza Filippi - non si superano. La scuola permette di superare quelle differenze anche economiche che viviamo. Dove c’è cultura c’è legalità”.

Incassa il cantiere Giovanni Legnini: “La realizzazione di un complesso scolastico è una pietra miliare nel percorso che accomuna la collettività. Fermo è ‘quasi’ cratere. Tre i significati di questa inaugurazione, oltre alla gioia dei ragazzi, i veri protagonisti. Il primo è la bellezza e la modernità di questo istituto che diventa stimolo per il percorso di ricostruzione delle scuole che deve costituire la priorità, insieme a chiese e case”.

Un pensiero al primo commissario, alla sua ordinanza “che fu una assunzione di responsabilità diretta. Ci sono 200 scuole finanziate, dobbiamo accelerarle e poi dare a quella ispirazione una semplificazione delle norme perché non possiamo aspettare altri anni per le scuole”. Fermo è una buona prassi e infatti tornando all’elenco, il secondo significato è “che il processo così lento possa aspirare a diventare qualcosa di importante e rapido”. Il terzo che Legnini vede dietro il taglio del nastro è “l’approccio culturale. Ricostruire non è solo il dovere restitutorio che incombe sullo Stato, è anche un nuovo modello di sviluppo e luoghi di vivere più sicuri, sostenibili, connesse”.

I ragazzi si affacciano dalle grandi vetrate, sorridono, salutano. Per loro oggi è tutto nuovo e bello, come l’aula magna, un auditorium funzionale e accogliente. “Una scuola fatta da persone” riprende la Isidori che ringrazia in maniera diretta la Provincia, la prima ad accogliere la Betti. Poi è arrivato l’ex ristorante Mario scelto dal comune, una struttura accogliente. Abbiamo rischiato di perdere una identità forte, la Betti è storia. Oggi sono quindi felice, perché da oggi abbiamo un luogo che loro sapranno rendere significativo. perché la scuola è una casa”.

Che sarà comune con la Fracassetti, con la nuova dirigente Alessandra Goffi arrivata a settembre: “Sono certa che ci sarà interazione, non appena la pandemia ce lo permetterà. Con la dirigente Isidori c’è stato subito empatia, son sicuro che sapremo lavorare in condivisione e le scelte che prenderemo saranno le migliori per gli studenti. Questo istituto non è solo uno spazio, è un dono per i ragazzi, dovremo farglielo capire” conclude salendo gli scalini che portano dentro la sua parte in cui troneggia la bandiera di Libera che porta con sé valori da abbinare alla miglior istruzione.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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