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Turismo, l'oro del Fermano. Il ministro Garavaglia: "Infrastrutture e risorse per riqualificare alberghi. Scarpe? Una certezza"

22 Agosto 2021

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO – Dopo Gradara, Jesi, Castelfidardo, Civitanova, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia fa tappa a Porto Sant’Elpidio. “Stiamo parlando di politiche mirate finalizzate a garantire posti di lavoro e quindi rilancio”. E se questo vale per manifattura e meccanica, non può restare indietro il turismo. “Mi sento il ministro dell’industria del turismo, perché per me è una voce del Pil” esordisce Garavaglia, responsabile enti locali della Lega.

Terra di scarpe il Fermano, ma non basta più il distretto calzaturiero. “Qui abbiamo una costa splendida, con il mare che si sta mangiando la spiaggia, ci sono le colline e i Sibillini. Se siamo qui all’Holiday è perché Daniele Gatti, oltre a essere titolare di una splendida struttura, è perché proprio qui dopo il sisma hanno trovato base molti terremotati che in poche ore avevano perso tutto” riprende Mauro Lucentini, onorevole della Lega.

In prima fila anche il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi, affiancata da Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio, e i vertici di Cna (Tomassini, Silenzi e Migliore) e Confartigianato (Totò). Turismo è il filo conduttore, ma poi ci sono le infrastrutture: “A14, con l’imbuto di Porto Sant’Elpidio che danneggia la mobilità, e la monti-mare, perché non c’è turismo senza collegamento tra i due lati della provincia, almeno con una strada da 90 chilometri orari” prosegue l’onorevole.

“Se l’Italia avesse investito fin dal dopo guerra su risorse naturali, storia e tradizioni avremmo avuto una crescita maggiore. Dopo più di due anni nelle Marche ho imparato a conoscere il pragmatismo di questa terra. Il distretto calzaturiero è in crisi, ma sento aria di ripresa, anche grazie ai vari sostegni” riprende la prefetta Filippi che ricorda come questa sia terra di tecnologia, “con aziende di riferimento mondiale”, e di turismo, “che avrà un aiuto importante anche dal Pnrr, sapendo che già l’asse tirrenico è privilegiato e quindi quest’area dovrà essere attenzionata, partendo dal suo lavoro”.

Garavaglia annuisce e apre uno spiraglio: “Se da San Benedetto del Tronto impieghi sei ore in treno per arrivare a Roma, c’è un problema. In sei ore vado in America. Nel Pnrr ci sono tante linee orizzontali, dopo anni di verticale”.

Daniele Gatti, padrone di casa e presidente Villaggi Marche gioca coni numeri. “Garantiamo 1,5milioni di presenze, con i nostri 24mila posti letto regionali. Abbiamo il tutto esaurito dalla seconda metà di giugno. Noi ci muoviamo compatti, anche nelle richieste. E per questo le lasciamo un documento comune, chiedendo attenzione anche alle normative”.

Economia è Gino Sabatini. “Oggi parliamo di Turismo. Camera unica, abbiamo investito 33milioni di euro per le imprese. Un impegno anche a livello di marketing territoriale. Nelle Marche, prima della pandemia, scontavamo un gap infrastrutturale che ci portava solo un 10% di turismo straniero, contro il 50% italiano. Una deficienza che ci siamo portati nella pandemia”.

Sabatini chiede di investire in formazione, partendo dagli Its, “noi abbiamo il quinto in Italia”.Ee poi aggiunge: “Ministro, faccia inserire di Unioncamere dentro la cabina di regia della ricostruzione. Noi con le Università abbiamo realizzato uno studio sui borghi con progetto, che va dalla promozione turistica all’attività produttiva”.

L’elenco delle richieste è lunghissimo, ma per Confartigianato e Cna, presenti all’Holiday mentre Confindustria aveva parlato nelle tappe precedenti, il sunto è semplice: “Serve un aeroporto degno. Dobbiamo poter accogliere le persone dall’estero. Il turismo locale non può bastare. Sappiamo che i distretti sono il cuore dell’economia, ma il turismo può essere un volano anche per la manifattura”.

Solo che su questo Garavaglia è tranchant: “Non si riempiono per legge. Prima infrastrutture o cliente? Se c’è mercato, i voli arrivano. Prima promozione, arrivano i passeggeri, poi arrivano i voli”. Così come, pensando alle scogliere che devono difendere la costa, richieste dalle associazioni di categoria, ribadisce che non si può pensare di trovare sempre lo Stato a pagare: “Fondi regionali e sviluppo e coesione ci sono, vanno attivati. Fare squadra per riuscirci, amministrazioni locali incluse”.

Se Gatti è pieno, 2200 ospiti, è perché ha investito in promozione, ma soprattutto in strutture rinnovando l’accoglienza. Quello che dovranno e potranno fare anche gli albergatori, rimasti indietro: “Nel Pnrr ci saranno risorse per un’80% semplice’ per gli alberghi che vanno riqualificati. Norme chiare e usabili, non possiamo più aspettare” prosegue Garavaglia.

“Questa regione è tra le più belle, siamo ricchi di problematiche, ma il potenziale è enorme. Dobbiamo farci conoscere e le chiedo di investire sulle Marche. sta nascendo l’Atim, l’azienda turistica di internazionalizzazione delle Marche, per creare interattività tra enti, sindaci e privati. Il 50% dei turisti in Italia sono stranieri, il 13% sceglie le Marche, possiamo solo migliorare” riprende Marco Marinangeli, consigliere regionale componente della commissione Turismo.

“Il digitale è una trasformazione poco conosciuta. Il governo crea l’hub digitale nazionale, ma poi i contenuti devono arrivare dai territori, partendo dalle reti con gli operatori. Insieme bisogna decidere cosa si vende. E anche così le Marche daranno possibilità al potenziale inespresso”.

E se il turismo è protagonista, non si può dimenticare la calzatura, motore reale della piccola provincia. “ll calzaturiero è stato un volano, non può essere più l’unica via. Le Marche sono belle, hanno risorse che vanno oltre l’ambiente, grazie a gastronomia e manifattura. tante le micro imprese, di carattere familiare, che necessitano di interventi mirati, anche a livello di micro credito, visto che hanno un accesso difficoltoso e limitato al credito bancario” riprende Paolo Silenzi, presidente del micro credito delle Marche.

Garavaglia lo ascolta e conclude: “Qui non chiedete soldi, avete progetti e idee, mi piacete. Teniamo conto che ogni miliardo di debito che facciamo deve portare a una crescita del Pil. I soldi, come Governo, dobbiamo darli se c’è un rientro. Sia chiaro, però, non è finita la manifattura. il top di gamma garantisce il mercato. Questo skill non si copia, ma vive di arte. Quindi il lavoro non mancherà. Sappiamo tutti però che le infrastrutture e servizi servono per evitare crolli”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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