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Turismo fermano, Vecchi a tutto campo: così può crescere. Dalla struttura polivalente agli alberghi con spa e garage

17 Maggio 2025

di Raffaele Vitali

PORTO SAN GIORGIO – Il turismo ha bisogno di due elementi: qualcosa da mostrare e posti per ospitare. Ai secondi pensa Gianluca Vecchi, albergatore di Porto San Giorgio e presidente dell’Ataf.

Gianluca Vecchi, la stagione sta per iniziare, aspettative?

“Intanto posso dire che turismo religioso e sportivo ci hanno permesso di aprire le strutture. Il mondo neocatecumenale è una certezza”.

Ma è un turismo che ‘rende’?

“Non è quello che fa arricchire e soprattutto necessita di alcuni servizi a cominciare dalla cucina interna, altrimenti non si rientra delle spese. Il turismo sportivo chiede almeno la mezza pensione. Poter garantire servizio e prezzo è essenziale”.

Funziona il sistema ricettivo di Porto San Giorgio?

“Combatto da tempo per far capire alle amministrazioni che c’è una sola soluzione che possa far differenziare le forme di turismo, per poter essere competitivi tra inverno primavera e per dare continuità alle strutture alberghiere. Quando una struttura è stagionale, e in diversi ormai stanno scegliendo questa strada, il rischio di uscire dal giro è alto. Crescono i B&B, si perdono tornei, il personale diventa più complicato da tenere. Il fatturato quindi è destinato a scendere”.

Ma la città è pronta per strutture aperte tutto l’anno?

“Se ci fosse il centro polivalente, sul lungomare sud, potremmo organizzare convegni, fiera di nicchia che portano almeno sette giorni di lavoro, una Spa di alto livello che ci avvicinerebbe anche al turismo legato al benessere e che noi strutture non possiamo aggredire, non avendo spazi per poterci adeguare. Parliamo di più tipologie di turismo. Questo inviterebbe gli albergatori che ci sono a non chiudere e motivare altri investitori a credere in Porto San Giorgio. Cosa che oggi non avviene”.

Perché è difficile investire qui?

“Se uno fa uno studio di fattibilità, ha la conferma che il rientro di capitale è in 20 anni. E per questo non verrà mai. Se creiamo le condizioni per poter far lavorare tutti e più a lungo, i numeri cambierebbero”.

Predica nel deserto?

"È evidente che per riuscirci bisogna crederci. Come imprenditore sono sicuro che il centro polivalente sia la soluzione. Dieci anni di Loira, pochi risultati mentre la nuova amministrazione mi segue con più convinzione. Non a caso hanno preso parte al bando nazionale per il recupero delle aree dismesse puntando proprio sullo spazio del lungomare”.

Nel mentre però c’è chi passa da albergo a palazzina residenziale.

“Il turismo si annulla quando non creo le condizioni per farlo sopravvivere. Chi ha chiuso lo ha fatto per sopravvivere. I posti letto creati negli anni ’70 oggi sono troppi. Da 400mila presenze degli anni 80 a 134mila di cui la metà sono religiose nel 2024. Poi ne abbiamo altre 100mila extra alberghiere. E su questo lo Stato deve fare norme che tutelano gli alberghi”.

Quindi non contesta i cambi di destinazione?

“Più che altro direi che servono norme certe per il cambio. Non sono contrario, ma se arriva dopo anni di chiusure qualcosa non ha funzionato, di certo non è stata una scelta vantaggiosa. Ci sono famiglie che hanno svenduto ai costruttori, normiamo prima”.

C’è un nuovo bando regionale per migliorare le strutture ricettive, qualcuno a Porto San Giorgio sta investendo?

“Una mossa positiva, come Federalberghi-Ataf la volevamo. È dedicato anche alle tre stelle di qualità. Sistema positivo, ci agevola. Ma servono le condizioni per poter lavorare, chi investe il 50% del necessario? È quasi un pazzo chi lo fa, eppure i casi non mancano”.

Lei investe?

“Per forza. Un tempo bastavano elioterapia e buon cibo. Oggi no. Servono accoglienza e divertimento, stanze più grandi. Con strutture nate negli anni 70-80 è complicato. Per questo c’è chi chiede il cambio, perché le strutture non sono modificabili e adeguabili a standard turistici. Spa e garage sono la prima richiesta, non basta più la piscina visto che siamo a 60 metri dal mare. E poi c’è l’animazione, che è quella che si trova nei villaggi turistici e infatti sono sempre pieni. Noi con l’associazione abbiamo creato il villaggio nella zona sud proprio per dare una risposta collettiva”.

Si parla tanto di aree interne che ricevono risorse, concorrenza sleale?

“Diciamo che potrebbero aiutare anche la costa che non va lasciata indietro. Giusto rilanciare l’area montana, ma bisogna promuovere di più la sinergia che ci qualifica: abbiamo una bella costa e un territorio che in 40 chilometri ti porta a 1500 metri”.

Brand unico?

“L’importante è lavorare per l’incoming, questo chiedo all’ufficio turistico unico che sta nascendo con la Riviera del Fermano, che mi piace di più di costa fermana”.

Guardano a casa sua, preoccupato per i lavori sul lungomare?

“Sono speranzoso, verrà riaperto, stamattina lavoravano in 15, lo apriranno nei tempi dell’anno scorso. Non è questo il problema se le persone non aumentano”.

La promozione funziona?

“L’impegno è comune. Sto lavorando da due anni alla nuova guida di Porto San Giorgio, tra poco la presenteremo. Abbiamo dedicato grande spazio alle foto, dobbiamo colpire  e attirare. Ci siamo affidati a fotografi professionisti. A questo aggiungiamo campagne social mirate verso Lombardia, Emilia e Veneto”.

Ma quanti posti ci sono a disposizione?

“Mille ufficiali tra alberghi e B&B, poi ci sono i villaggi”.

Vecchi, ma è così difficile dotare le strutture di una spa o una sala convegni panoramica come fatto in altre realtà, vedi Pesaro?

“Adeguare è difficile, questa città si è davvero sviluppata quando alle strutture era chiesto altro. Poi c’è la strategia, ogni albergatore un minimo deve investire, sempre, l’albergo va tenuto vivo. C’è poi chi di risorse ne mette tante, penso al Bellavista o al Riviera, per fare due nomi che non siano il mio. Però, l ribadisco, la svolta arriverà con la struttura polivalente, ma serve un progetto  definitivo per farci trovare pronti se il Comune dovesse intercettare i fondi necessari”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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