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Turismo e Coronavirus. Polacco: "Troppe disdette nelle Marche". Gatti: "Isteria fuori controllo"

26 Febbraio 2020

FERMO – Mentre i casi di Coronavirus nelle Marche diventano tre, come annunciato dalla regione Marche a fine giornata, il mondo che vive fuori dagli ospedali comincia a fare i conti. E sono già complessi. Perché è evidente che l’immagine delle Marche, appena risollevata dalla Lonely Planet, dopo la decisione di chiudere scuole, musei e teatri, è uscita danneggiata.

A dirlo sono gli stessi sindaci durante l’incontro promosso dall’Anci Marche, al presidente Luca Ceriscioli. Ma soprattutto a dirlo sono gli operatori, anche se con toni diversi. “Le disdette stanno superando il 50% delle camere prenotate per fenomeni legati all’allarme generalizzato con effetti negativi che stanno interessando le numerose strutture ricettive operanti nelle Marche offrendo alla clientela business e commerciale. Un altro dato molto preoccupante, per non dire inquietante, è quello della cancellazione delle prenotazioni per la stagione estiva che sarebbe un colpo di grazia per il settore” sottolinea Massimiliano Polacco, direttore della Confcommercio regionale e volto della Camera di Commercio per il turismo.

Preoccupato, ma con dati diversi, è Daniele Gatti, vicepresidente di MarcaFermana e leader territoriale con il suo Holday Family Village: “Nel settore turistico questa “isteria mediatica incontrollata” sta facendo veramente danni, per quando riguarda il nostro settore e parlo di strutture all’aria aperta (Villaggi e Campeggi) e non dell’alberghiero (Hotel), sentiti i colleghi del Fermano, non si registrano disdette per le prenotazioni estive. Naturalmente, come era scontato, la sovraesposizione mediatica di questa situazione ha causato un rallentamento forte delle richieste di preventivo, ma ripeto nessuna disdetta”.

Servono quindi misure, come chiesto anche dai vertici della Cna (LEGGI). Polacco ribadisce: “Siamo consapevoli della gravità della situazione generale, ma per sostenere un comparto fondamentale per l’economia regionale come il turismo, comparto che anche grazie al riconoscimento della Lonely Planet stava in questa fase faticosamente rialzando la testa, chiediamo sin d’ora che vengano previste concrete misure di sostegno economico per le imprese”.

Ad alzare la voce è anche Ludovico Scortichini della sezione Turismo di Confindustria Marche Nord e membro di Astoi, l'associazione nazionale dei tour operator: “Massima fiducia nella comunità scientifica, ma è evidente che c’è stato un grave errore di comunicazione: abbiamo dato l'immagine di un Paese disorganizzato e inefficiente, e abbiamo consentito che si bollassero i cittadini italiani come tra i più appestati al mondo”.

Di certo ha fatto male la decisione di chiudere tutto, ma in generale ogni regione interessata da coronavirus che ha deciso misure drastiche sta accusando, incluso il Veneto, che è la regione leader con Venezia del comparto turismo. A Torino il museo Egizio ha perso 500mila euro in una settimana. “Purtroppo l'appello che ho fatto al dialogo tra Governo e Regione non ha avuto al momento effetti. Ritengo un errore continuare con questo muro contro muro istituzionale che non aiuta a gestire le questioni e che i cittadini faticano a capire. Senza novità sull'esito dell'impugnativa dell'ordinanza da parte del Governo rimane in vigore l'ordinanza regionale emanata ieri dal presidente Ceriscioli e quindi a Pesaro e in tutte le Marche domani giovedì 27 febbraio le scuole di ogni ordine grado rimarranno chiuse e rimane confermato anche lo stop alle manifestazioni pubbliche” aggiunge il sindaco, nonché presidente Ali, Matteo Ricci. “Lancio un appello alla calma e alla tranquillità, perché il panico sta facendo danni incalcolabili: all'economia, al turismo e alla tenuta sociale” aggiunge.

E anche di questo si è discusso nella riunione convocata dall’Anci Marche guidato da Maurizio Mangialardi a cui hanno preso parti i membri del direttivo e il presidente Luca Ceriscioli. si è discusso anche delle modifiche richieste al Decreto ministeriale sul coronavirus. Le Marche hanno chiesto, diversamene dalle altre regioni, “l'inclusione del territorio regionale nelle aree del contagio”, mentre la Puglia ha fatto una richiesta inversa, ovvero “una misura meno categorica rispetto alle gite scolastiche”. Durante la riunione si è anche discusso di alcune modifiche all’ordinanza firmata da Ceriscioli.

@raffaelevitali

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