FERMO – Tre giorni per vivere Fermo in maniera diversa. Tre giorni per passeggiare con gli occhi vigili, perché abbassando lo sguardo si potrebbe perdere un gioiello nascosto che solo Bibi Iacopini è in grado di riportare alla luce. In realtà, la maestria di Iacopini è nel mettere in luce quello che c’è e che spesso, anche per fretta, non cogliamo. Che sia una mattonella antica, un pezzo di arco medievale, un crocifisso sottovalutato, un giardino di solito inaccessibile.
Si chiama Fermo Attivo e fino a domenica dalle 18 alle 23. “Questa iniziativa è nata con l’intento di rendere vivo il centro storico anche dopo la Cavalcata. Lo faranno i monumenti, ma anche gli artisti che si muovono nei vicoli, espongono quadri, improvvisano concerti, ridanno nuova vita anche al cortile della Camera di commercio.
Tutti devono innamorarsi della città “e noi – riprende l’assessora Micol Lanzidei – con questa manifestazione la offriamo in tutta la sua bellezza, mettendo a disposizione tutti i musei,. fino alle 23”. Apertura serale anche per la chiesa di San Domenico, con l’imperdibile Natività del Baciccio. Da non perdere il palazzo dell’episcopio, inserito da Alma Monelli nell’itinerario legato all’arcidiocesi.
Un classico è la visita alla torre Matteucci, come la chiesa di San Girolamo messa a disposizione dalle clarisse Cappuccine. E poi chicche come via regina Amalasunta, dedicata alla figlia di Teodorico, che è fuori dal circuito classico e anche solo per questo va cercata e trovata. Non resta che seguire le frecce posizionate da Bibi e i suoi compagni di avventura con pazienza e meticolosità.
Raffaele Vitali