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Tre documentari per raccontare Licini, Di Rosa e Marcucci. Di Chiara, Overflow, racchiude il bello in pochi minuti

21 Marzo 2022

MONTEGRANARO – Moreno Di Chiara, presidente di Overflow, è il volto dietro l’iniziativa che unisce a Montegranaro Doriano Marcucci e il cittadino onorario Francesco Di Rosa, superando anche i confini comunali. “Un progetto in cui crediamo: coinvolge il territorio e valorizza i figli illustri di Montegranaro” sottolinea il sindaco Endrio Ubaldi che annuncia la ristampa dell’opera del senatore Giovanni Conti che nel 1905 scrisse la ‘Strenna di Montegranaro’. “La presenteremo a maggio, durante la settimana della cultura”.

Ai due talenti local, si abbina nel piano di Moreno Di Chiara anche Monte Vidon Corrado, il paese di Osvaldo Licini. Nascono così una serie di cortometraggi che nel piccolo Montegranaro finanzia, in questo caso 2mila euro. “Non è facile trovare le risorse in questo periodo in cui sono arrivati conguagli con aumenti del 70% di energie, ma non ci tiriamo indietro” prosegue.

Moreno Di Chiara entra nel progetto realizzato nel 2020, finanziato dalla Regione nel 2019 grazie all'impegno dell'allora consigliere Dem Francesco Giacinti, poi stoppato dalla pandemia. “Fermano docs” unisce il certificato di origine controllata alla denominazione inglese per documentario. “Noi amiamo lavorare su più livelli, il territorio ha bisogno di idee fresche e giovani. Per anni ho frequentato la bottega di Marcucci, inserita dal fai tra le chicche regionali. E poi il sindaco Giuseppe Forti che ci ha permesso di entrare nelal casa museo di Licini. Ogni luogo e ogni persona ci ha fatto crescere”.

I sindaci Forti e Ubaldi

Il progetto si divide in tre cortometraggi, affidati al regista Federico Ercoli. Il primo su Francesco Di Rosa e l’attività di direttore artistico della stagione concertistica degli Amici della Musica. Il secondo è all’interno della bottega di Marcucci, unica rimasta nel centro storico di Montegranaro che mischia il saper fare con l’arte e la musica. Il terzo è dedicato alla casa museo che oggi ha anche altre 5 nuove opere della collezione Paci in mostra permanente.

Il primo documentario verrà presentato il 10 aprile ed è quello su Di Rosa. Ci sarà un talk a teatro. “Noi vogliamo far conoscere questo angolo di Marche” ribadisce Di Chiara. Per Di Rosa 12 minuti di girato, 4minuti quelli dedicati a Marcucci, un minuto e mezzo per Licini. “Saranno promossi online prima delle presentazioni a fine maggio per il calzolaio e a luglio per Licini”.

Il sindaco di Monte Vidon Corrado seduto al fianco del collega veregrense, non ha avuto dubbi a dire di sì: “L’unica dimensione su cui possiamo esprimere le potenzialità è territoriale. Noi siamo meno di 700 abitanti, siamo la scala B di un palazzo di periferia. La nostra unica presunzione è di lavorare bene, non certo quella di lavorare da soli. Noi viviamo di un turismo ‘intenzionale’, perché chi arriva a Monte Vidon Corrado lo fa per volontà, perché vuole vivere il mondo di Licini. Noi valorizziamo il nostro piccolo gioiellino tenendolo pulito e curato. Chi viene ci sta bene e speriamo se ne vada con la voglia di tornarci”.

L’obiettivo è di farne un popolo culturale per l’arte del 900 e contemporanea. “Il museo è aperto tutto l’anno grazie al volontariato e per questo speriamo che Regione e Stato ci stiano vicini. Ben vengano gli investimenti, ma poi servono risorse per la gestione corrente, a cominciare dall’energia”.

L’appello del sindaco Forti non cade nel vuoto, l’onorevole Lucentini prende appunti: “È bello veder collaborare più amministrazioni. Noi stiamo cercando di mettere delle ‘pezze’ ai problemi. La politica dei borghi è al centro di molte nostre attività. Piccolo è bello, ma servono le infrastrutture: la monti-mare non è un’utopia. Sono finanziati i primi tre tratti e noi ci siamo impegnati di arrivare fino a Campiglione. E così faremo con la Mezzina, prolungandola fino a Offida”.

Tante sfide, per la vice sindaca Monia Marinozzi “è bello riscoprire i talenti e le personalità, rendendole fruibili a chi è lontano da qui”. I tre cortometraggi sono uniti dal vivere il bello e la qualità. “Quado mi ha chiamato Moreno – racconta Di Rosa – mi sono reso disponibile. Comprendo l’importanza, non tanto per me ma per l’attività degli amici della Musica che prosegue da 28 anni in un centro che magari nessuno avrebbe mai immaginato. Sono felice che faccia parte di questo progetto anche il mondo di Licini, perché nel suo paese si respira davvero l’artista”.

Doriano Marcucci la sua bottega la apre spesso, ormai è un riferimento nazionale: “Da 32 anni ci lavoro, dopo 10 anni in manovia. È molto particolare, 150 metri quadri, cosa rara nei centri storici. Sono cresciuto con il migliore di tutti, Basilio Testella, oggi ne portano in alto il nome e guardo al futuro con un progetto realizzato insieme con l’università di Camerino che presenterò presto”.

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