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Traviata censurata, Pd e Articolo 1 attaccano Calcinaro: "I giovani sono più maturi di quel che pensa. E la Commissione pari opportunità tace?"

8 Febbraio 2023

FERMO - “L’imposizione della censura da parte di Calcinaro, derivante da ragioni puramente ideologiche, impedirà alle studentesse e agli studenti del Fermano di accedere alla completa fruizione di un prodotto culturale che avrebbe potuto rivestire un’importante funzione formativa in termini di trasmissione dei valori dell’inclusione e del rispetto delle differenze, attualizzandone la portata in relazione a tematiche il cui rilievo è profondamente avvertito in questo tempo, soprattutto dalle generazioni più giovani”.

È dura la nota, a poche ore dalla rappresentazione della Traviata del regista Baracchini destinata agli studenti delle scuole di fermo. Una Traviata che a Fermo e ad Ascoli Piceno arriva in una forma diversa rispetto a quella vista dagli alunni di Fano, altra città che fa parte della Fondazione rete Lirica delle Marche, e dagli spettatori delle prime uscite.

“La decisione dei due sindaci di Fermo ed Ascoli Piceno, oggetto di interrogazione parlamentare e comunale, di impedire la rappresentazione avrebbe il suo fondamento, a loro dire, nel carattere scabroso dell’allestimento, a sua volta derivante dal fatto che la rielaborazione proposta da Baracchini identifica la protagonista con una donna transgender che, vivendo le medesime vicende esistenziali di Violetta Valery, afferma la propria identità di genere sconfiggendo stereotipi e pregiudizi figli del proprio tempo” proseguono Pd, Articolo 1, Gd e FermoFutura.

“Calcinaro ha preso questa decisione da solo, tenendo all’oscuro la commissione per le pari opportunità di Fermo che ne ha potere consultivo, mostrando una preoccupante mancanza di rispetto verso le istituzioni. Per questo attendiamo il prima possibile da parte della commissione il parere su questa incresciosa vicenda”.

Per il centrosinistra “Calcinaro ritiene che i ragazzi di Fermo siano immaturi, diversamente dai colleghi di Fano, e quindi incapaci di comprendere. Ma vogliamo ricordare a questa destra che la decisione finale sull’educazione dei figli, in Italia, non spetta a un primo cittadino ma sempre e solo a chi ne ha la potestà genitoriale. Le forme censorie in generale, ovvero il controllo preventivo sulla comunicazione, sulla cultura, sulla comunicazione o di qualsivoglia approccio all'arte, evocano scenari rispetto ai quali non vorremmo ritrovarci né oggi né mai” concludono.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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