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Tomassini si prende la Cna di Fermo: giovani, donne e aggregazione. La sfida: "Riconvertire il calzaturiero"

3 Luglio 2021

FERMO - Giovani, donne, digitale e aggregazione dentro una sempre più forte Cna regionale: si presenta così Emiliano Tomassini, neo presidente di Cna Fermo. Nel suo discorso di accettazione del prestigioso incarico che gli è stato offerto e che gli permetterà di rappresentare 2700 associati, l’imprenditore del settore trasporti ha anche delineato le sue priorità.

“È la prima volta che uno dei trasporti guida una territoriale” sottolinea Gino Sabatini, presidente di Cna Marche e dell’ente camerale. Che poi aggiunge: “In una fase così complicata a livello infrastrutturale per il sud delle Marche, la tua conoscenza sarà un fattore importante”.

Si è fatto da solo Tomassini. Partendo da un mezzo, lavorando per conto terzi, è oggi alla guida di una impresa che conta di 14 camion e 17 dipendenti. Un artigiano che potrebbe tranquillamente guardare anche al mondo di Confindustria. Ma è dentro la Cna che ha trovato la sua casa.

Che Tomassini sia sulla strada programmatica giusta lo ribadisce anche Giovanni Dini, Centro studi Cna nazionale: “Nelle Marche non siamo messi tanto bene. Anche se c’è fiducia: entro il 2022 si dovrebbe recuperare il livello medio di infrastrutturazione digitale. Poi c’è una questione di qualità e diffusione. Se c’è solo banda larga e non ultra larga è un problema”. A questo, aggiunge lo studioso, si abbina il tema delle competenze: “Ecco perché i giovani sono fondamentali, le Pmi devono accrescere la conoscenza digitale”.

Il neo presidente, aggregazione o no, le idee chiare ce le ha. Ovvio che il punto numero uno sia quello delle infrastrutture, sono mesi che ne parla compitamente: “La A14 e la mancanza di una mare-monti o monti-mare, come hanno le altre Province, rappresenta l’opposto dello sviluppo e non rende il territorio attrattivo né per investimenti né come meta turistica. C’è poi il progetto della metropolitana di superficie Amandola – P.S. Giorgio che, seppur ambizioso come progetto, soddisferebbe i bisogni della mobilità territoriale”.

Secondo tema della presidenza è quello della formazione, che Tomassini abbina al costo del lavoro: “Servono agevolazioni. Le aziende hanno bisogno di respirare per potersi permettere la forza lavoro. Dobbiamo avere l’audacia di proporre e promuovere la contrattazione territoriale dove il principio base dovrà essere la meritocrazia. Solo così si potrà ottenere una maggiore responsabilizzazione della forza lavoro, una più alta propensione a frequentare percorsi formativi o riqualificanti, un aumento della produttività nel rispetto della sicurezza, una più ampia soddisfazione economica e personale nel lavoro svolto”.  

Tocca poi un tema delicato il presidente: la riconversione del calzaturiero. “Non significa rinuncia tout-court del sistema calzaturiero, il quale rappresenta sia la nostra storia sia per numeri il motore economico del territorio, ma un affiancamento con altre realtà produttive che redano possibile il processo di diversificazione industriale del territorio”.

Terzo tema è quello del credito, che parte ovviamente dal Confidi: “Bisogna continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese, tenendo conto che i costi aziendali sono rimasti elevati e, se tutto va bene, solo in parte congelati e rinviati, mentre le materie prima hanno subito aumenti sconsiderati”.

Quarto punto, il turismo: “Serve una cabina di regia provinciale del turismo, occorre fare squadra tra pubblico e privato, evitando magari di investire in doppioni quando si potrebbe concertare e fare meglio. Occorre formare gli operatori del turismo a offrire servizi sempre più attrattivi a partire dalle modalità di servizio prestato al cliente. Su questo istituti scolastici ed enti formativi possono e devono fare tanto”.

Last but not least, dicono gli inglesi quando chiudono un elenco che non è però una classifica, la sanità. “Altro tema affrontato anche con il Tavolo per lo Sviluppo, a cui prenderò parte con determinazione. Il tema predominante è rappresentato dalla Prevenzione Primaria e Secondaria al fine di mantenere condizioni di benessere ed evitare l'insorgenza delle malattie ovvero che si sviluppi attraverso programmi di screening miranti ad ottenere guarigioni o limitare la progressione delle malattie. Oggi più che mai possiamo affermare che la salute va perseguita in tutte le politiche di settore e va data la centralità ad una prevenzione che sviluppi la promozione della salute a tutte le età, attui lo screening dei tumori, tuteli la salute negli ambienti di lavoro, vigili sulla sicurezza ambientale e quella alimentare, sviluppi la sanità veterinaria integrata con quella umana”.

Il nuovo ospedale vedrà la luce sotto la sua presidenza: “Nel mentre – riprende - bisogna agire per risolvere i problemi di sovraffollamento del pronto soccorso e della mancanza di una postazione h24 di emodinamica perché ai cittadini delle Marche devono essere garantite le stesse possibilità ovunque si trovino”.

Un ricco programma, come è giusto che sia quando si inizia un mandato quadriennale e come è giusto che sia quando hai 42 anni e tanta voglia di fare bene.

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