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Tod's, Fay e i giovani: Della Valle multitasking. "Intelligenza artificale? Serve quella artigianale. Formazione, lavoro a un nuovo percorso"

15 Gennaio 2024

di Raffaele Vitali

SANT’ELPIDIO A MARE – “L'idea è che con gli istituti tecnici, insieme alle aziende e alla politica, locale e nazionale, possiamo fare un progetto incentivante per i giovani. Ho in mente un corso di laurea breve. Dobbiamo spiegare ai giovani che consideriamo l'artigianato un lavoro di serie A”. Diego Della Valle, a margine di una settimana impegnativa segnata da Fay al Pitti con un esclusivo modello dei 4 ganci e di Tod’s alla Miano Fashion Week, torna a parlare ai giovani.

“Oggi c'è l'intelligenza artificiale, io sostengo anche l'intelligenza artigianale” ribadisce mister Tod’s a Villa Necchi Campiglio, mentre sfila la nuova collezione del brand di punta e alcuni artigiani creano in diretta mostrando le lavorazioni tipiche del marchio.

“Da mesi stiamo lavorando a un bel progetto a sostegno dell'artigianato. Sarà pronto tra un mese e lo stiamo facendo insieme con la Regione Marche. poi lo presenteremo al ministero. È un bel progetto, molto concreto, dobbiamo spingere i giovani a fare questo mestiere molto nobile. Ci stiamo puntando molto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è sensibile. Non mi spiace mettere insieme imprese e politica, in passato era complicatissimo, ma vediamo che quando ci sono progetti seri e solidali si riesce a lavorare bene e in fretta” prosegue.

Ricordando un altro caso in cui l’intesa c’è stata: “Quando abbiamo costruito un’azienda in 11 mesi ad Arquata dopo il terremoto. Si può fare, lo dobbiamo fare, il mondo ha problemi non da ridere, abbiamo due guerre vicino a casa, è una vera tragedia, dobbiamo spenderci e - sottolinea Della Valle - essere più presenti nella vita sociale del Paese”.

Lui sarà protagonista quindi dentro le aule, segue con interesse anche il nuovo ITS ‘Mastri artigiani’ in partenza a Porto Sant’Elpidio, e nei negozi. La nuova collezione si intitola materia e vede il debutto del 'pashmy suede’, un nuovo camoscio alla mano morbido come una pashmina, usato per un modello di bomber, mentre per un giubbino è proposto in un inedito denim 100% lana.

Cerchiamo i migliori materiali possibili, una ricerca che mi fa dire che se non abbiamo le eccellenze al massimo livello non le useremo più. Poi c'è un'altra cosa importante in questa collezione ed è – spiega Della valle - l'enfatizzazione del lavoro manuale, che si esprime in lavorazioni double e nel trasferimento delle tecniche artigianali usate per gli accessori nel mondo del ready to wear”.

I numeri hanno premiato il 22023 del gruppo che è tornato a investire con determinazione anche in Fay, il brand del vestiario. Dalle camicie alle maglie passando per il 4 ganci che è il prodotto iconico. Al Pitti ha conquistato tutti la collezione, che ha trovato una location esclusiva e affascinante, realizzata con materiale del 1945. Con la fine della Seconda guerra mondiale l'Esercito americano lasciò sul territorio italiano gran parte del materiale importato dagli Stati Uniti attraverso il porto navale di Napoli. Tra questo c'erano anche delle tende da campo, caratterizzate da un canvas triplo-ritorto, che, piegate, venivano trasportate sopra lo zaino dai militari.

Il loro ritrovamento ha dato linfa a Fay Archive, marchio nato nel 2019 per sottolineare il DNA originale di Fay. Si tratta di una limited edition di 105 giacche '4 Ganci’, realizzate a partire da quelle tende da campo. Il punto di forza è il canvas: accuratamente lavato e sanificato porta sulla propria superficie tutti i segni del tempo, sottolineati dalle scritte originali ormai sbiadite.

Ecco che ogni giacca è un pezzo unico, che conserva scritte e dettagli vissuti. D'altra parte la storia di Fay è iniziata proprio negli Usa: nel 1987 a Scituate, in Massachusetts, i due fratelli Diego e Andrea Della Valle, dopo aver notato la funzionalità (e l'eleganza) dei giacconi dei pompieri per le strade di New York, rilevarono l'azienda che li produceva, la «E.A.Fay Assoc.Boston, Mass.».

Una volta importato in Italia, nei primi anni '90 l'iconico '4 Ganci’ è diventato il capo di culto indossato da celebrities e capitani d'industria. È anche uno dei primi esempi in Italia di abbigliamento da lavoro. E oggi da viaggio grazie a Michele Lupi che le ha portate nei quattro angoli del pianeta per farle provare a chi vive in luoghi impervi, dall’Alaska all’Himalaya, raccontando poi da giornalista il viaggio e la reazione.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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