“Non buttiamo i soldi. Fermate il progetto Covid100 a Civitanova investiamo sul territorio. Secondo il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli il picco del Covid-19 è passato? Se è così io sinceramente credo che questa struttura da 100 posti per la rianimazione all’ente Fiera di Civitanova non serva più” tuona Alessio Terrenzi, il primo oppositore al piano emergenziale. Con lui, in realtà, tanti esponenti politici, dall’ex presidente della Regione Vito D’Ambrosio all’attuale consigliere di Fratelli d’Italia a Porto Sant’Elpidio a Giorgio Marcotulli.
A riprova che i dubbi sono bipartisan: “Come non dare ragione al Sindaco Terrenzi relativamente al progetto Covid100, avremo posizioni politiche diverse in generale ma quando si parla di interesse della collettività e di risorse pubbliche l'unico cosa che conta è il buonsenso”.
Secondo Marcotulli il Covid 100 aveva senso aa inizio emergenza: “Serviva un’azione economica capace di mettere in sicurezza gli ambienti ospedalieri fin da subito, ancor meglio avere una struttura dedicata durante la crescita dei contagi e non quando la curva inizia ad appiattirsi e tantomeno quando sarà già probabilmente in flessione”.
Da geometra Marcotulli entra anche nel recupero delle strutture: “Certamente intervenire su strutture esistenti, diversamente da ambienti vuoti come quello della fiera di Civitanova, necessita di valutazioni più articolate su una visione anche a lungo termine. Serve un progetto di continuità, il virus fino al vaccino continuerà ad essere un pericolo con cui convivere e nuove ondate potrebbero tornare così come sta accadendo in Cina e Giappone”.
Insomma, Marcotulli vede la soluzione ampliamento dei vecchi ospedali come vincente: “Lodevole l'impegno e la disponibilità del Comune di Civitanova, del gruppo Cavalieri di Malta e soprattutto dei tanti imprenditori del nostro territorio che con la loro generosità hanno supportato la raccolta fondi, somme e sacrifici che non devono essere vanificati. Rischiamo di ritrovarci nuovamente impreparati a future ondate di ritorno o nella migliore delle ipotesi di non poter riutilizzare quanto investito per altri impieghi sanitari. Investiamo sue trutture che poi resteranno”.