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Terremoto nelle Marche, il presidente Acquaroli: "Mille chiamate ai vigili del fuoco. Sulle scuole per domani decidono sindaci e prefetti"

9 Novembre 2022

ANCONA – Francesco Acquaroli ha chiamato la stampa per fare chiarezza sul post sisma e la scossa che ha colpito la costa marchigiana. Ma ancora tutto è in via di definizione. “La scossa più forte di 5.7 seguita da altre. Abbiamo allertato il sistema di Protezione civile e dialogato con i comuni. Abbiamo così consigliato la chiusura delle scuole nelle province di Pesaro e Ancona. Per una prima verifica sugli edifici”. E così anche nelle altre strutture pubbliche.

Oltre mille le chiamate dai privati al 112. “Sono in corso le verifiche e sopralluoghi. Ci saranno riunioni continue, anche nel pomeriggio. Monitoreremo la situazione, le scosse si sono susseguite. Siamo in allerta e seguiamo quanto accade dalla sala regionale”.

Nessuna segnalazione di danni gravi, come conferma il presidente. “Ma bisogna attendere le valutazioni finali”. Subito un contato con il capo della protezione civile Curcio, che al momento non è in arrivo nelle Marche, poi la telefonata con Giorgia Meloni. “I video che girano sui social fanno comprendere la violenza della scossa. Pensiamo alla stazione di Ancona, per questo dobbiamo capire al meglio il quadro generale”.

Acquaroli ha rinunciato a un incontro a Roma sull’alluvione, delegando il suo capo di gabinetto, per seguire personalmente tutta la situazione post sisma”. Sulle scuole, si vedrà. “I sindaci devono prendersi i tempi necessari, intano abbiamo dato l’indicazione per Ancona e Pesaro. Per le altre tre province la situazione va valutata di caso in caso da parte di prefetti e sindaci” conclude Acquaroli che annuncia un nuovo punto stampa nel pomeriggio, dopo il Cor che si riunisce alle 1630.

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