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Teatro delle Api, Papaleo e La Lupa le star. "Basta con la 'leggerezza pensosa' vogliamo una stagione per tutti e di qualità"

3 Novembre 2023

PORTO SANT’ELPIDIO – La star della nuova stagione teatrale di Porto Sant’Elpidio, la prima dopo anni senza Neri Marcorè alla guida, è Rocco Papaleo. Ma c’è tanto altro. Per la soddisfazione dell’assessora Elisa Torresi e del sindaco Massimiliano Ciarpella, che sono al debutto. Come sempre, al fianco del Teatro delle Api, c’è l’Amat.

“Emozione e voglia di misurarsi con il teatro, luogo di prospettive culturali. Partendo da lì si può tracciare una linea, che è quella del nostro modo di amministrare” introduce il sindaco. “Una cartellone ‘partecipato’ che ha visto il coinvolgimento di ogni professionalità. Insieme abbiamo costruito una proposta che garantisce una offerta varia e di qualità”. Un cartellone che mixa le linee delle statue greche al volto umano, reso moderno da barba rosa e capelli lughi colorati, creando un perfetto mix raffigurativo del mondo fluido che ci circonda.

Una proposta quella della stagione di prosa che ha una parte territoriale, con tre grandi compagnie marchigiane, e quattro appuntamenti di livello nazionale. “Non arriviamo per primi, ma rispetto al passato anticipiamo i tempi. E questo grazie all’ottimo lavoro con l’Amat che ci permette di aumentare il numero di spettacoli, sette da novembre ad aprile. Con il direttore Gilberto Santini, figura che dà lustro al teatro in tutta Italia, c’è stata subito affinità, abbiamo costruito insieme il tutto. Insieme con il presidente Celani dimostra la volontà dell’associazione di investire sulla nostra città” prosegue ribadendo che “interfacciarsi con chi ha esperienza e ha un ruolo importante ci permette di crescere”.

Il passaggio su Santini non è casuale, serve anche a far capire che la qualità è più che garantita nonostante il cambiamento. “Il teatro è cultura, è vita: volevamo un programma all’altezza. Per questo abbiamo coinvolto compagine e attori senza mai dimenticare realtà locali meritevoli”.

La stagione parte il 24 novembre con il musical di Roberto Rossetti,” che racconta la vita con un best off delle canzoni”. A dicembre arriva Paola Minaccioni. A seguire rocco Papaleo a gennaio e poi Amanda Sandrelli a febbraio. “Le aspettative sono alte, ci auguriamo una importante risposta di pubblico” spiega l’assessora. Che ha avuto l’aiuto principale dalla consigliera Gioia Di Ridolfo. “Noi puntiamo a coinvolgere e interessare la cittadinanza. E lo facciamo con un progetto che ha visione”.

La scelta di una sezione ‘Made in Marche’ è venuta proprio dalla consigliera comunale: “Cultura è di tutti, per tutti e con tutti”. Emblema di questa scelta sono gli ultimi due spettacoli, La Lupa con Donatella Finocchiaro, e Ifigenia in Aulide, spettacolo che ha già riscosso grande successo nell’insolita cornice del porto sangiorgese. Ma da non perdere è l’amor cortese raccontato da Cesare Catà (3 febbraio) in un insolito paragone con quello fast e liquido dei tempi moderni.

Locale significa anche teatro per ragazzi. “Che non può mai mancare, pensando alla 35esima edizione del Festival internazionale in programma per luglio 2024” racconta Oberdan Cesanelli, che cura la rassegna per Lagrù. “Quattro appuntamenti che a dicembre portano in scena anche il debutto del ‘processo al lupo cattivo’, frutta della nuova produzione de Lagrù Ragazzi. Il bello è che a decide se il lupo sarà innocente o colpevole sarà il pubblico”. Arriva poi Alice e in chiusura il 3 marzo con una compagnia di Milano e L’isola del tesoro’.

“Educare i più piccoli è importante. In questa provincia il sistema funziona, a Fermo abbiamo la scuola di platea, qui il festival. Funziona e il ricambio generazionale tra gli abbonati è importante, perché significa che un altro si è appassionato” interviene subito Piero Celani che il suo debutto da presidente dell’Amat lo fece proprio in estate nella pineta elpidiense per presentare il festival diretto da Cesanelli: “Se un museo è la storia del territorio, il teatro è la sua coscienza. Per questo bisogna lavorare sul tetro, dando spazio anche alle realtà locali. E in questo cartellone ne abbiamo un importante esempio”.

Celani, che sta vivendo una nuova stagione ‘politica’ dedicata alla cultura, ci crede davvero: “Il teatro, post covid, è sempre più il luogo dell’aggregazione, dove potersi esprimere. Si può criticare, parlare, confrontarsi. Perché il teatro si tocca e si guarda. L’Amat ha colto la voglia di ritrovarsi insieme e siamo sempre più al fianco delle singole amministrazioni, dei loro progetti”.

C’è un incremento del 25% degli abbonati fino a oggi nelle Marche, il presidente non ha dubbi che anche Porto Sant’Elpidio stupirà “dando una risposta sociale all’interno della sua struttura raggiungibile e funzionale”

Era importante garantire un stagione di qualità: “Queto teatro noi lo co-gestiamo. Questo perché – interviene Santini - è uno dei pochi ‘contemporanei’ della regione. L’amministrazione è tornata protagonista, è giusto che sia chi è stato votato a incidere nelle scelte. Con l’assessora e la consigliera abbiamo fatto un lavoro di attenzione. Abbiamo ampliato la proposta. Siamo usciti da un teatro di ‘leggerezza pensosa’, decidendo di parlare a un pubblico più vasto. Uno spettacolo come La Lupa difficilmente lo avremmo visto al teatro delle Api. In 30 anni non è mai andata in scena, segnato da Anna Magnani. Ma Donatella Finocchiaro, che dell’originale porta bravura e bellezza, con grande capacità rilegge un classico dando spazio ala femminilità”.

Novità per Santini è l’appuntamento con i classici e il passaggio da cinque a sette spettacoli: “E poi abbiamo deciso di far sì che si partisse per tempo, qui c’era una stagione che ‘non arrivava mai’. Oggi, invece, se uno vorrà vedere Papaleo, con  il suo spettacolo sull’arroganza del potere, La Lupa o Stupida Show, che è una stand up comedy al femminile affidata a una grande attrice,  dovrà venire a Porto Sant’Elpidio. Perché sono esclusive regionali” prosegue.

L’Amat ha voluto riportare le grandi compagnie, ce ne sono due con 13 attori in scena, “emblema della ripartenza, del fatto che se il figlio di un attore ha il covid non blocca più tutti”.  Abbonarsi conviene, 110 euro contro i 20 euro a biglietto. “Prezzi che restano popolari”.

In chiusura, il passaggio del sindaco dedicato a Neri Marcorè: “Abbiamo scelto di innovare. Non è discontinuità, ma voglia di novità, di tempi anticipati e di visione culturale più ampia. Marcorè è uno dei figli più grandi di questa città. Darà tanto alla città, lo coinvolgeremo in altri progetti che riguardano il teatro delle Api e non solo. La porta per lui non è aperta, è spalancata”.

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