PORTO SANT’ELPIDIO – Quando è arrivata ai giornalisti la mail di convocazione della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione teatrale di Porto Sant’Elpidio, inevitabile è stato notare che sarebbe mancato Neri Marcorè.
Non una notizia, lo sapevano tutti dentro il Comune e anche fuori. Le motivazioni, che si sapeva sarebbero arrivate domani alla presentazione del cartellone, sono diverse, ma anche quello che sta accadendo ha più di una sfaccettatura.
Il primo dato da cui partire è il ruolo di Neri Marcorè. Quando si affida la direzione di qualcosa a qualcuno, chiunque sia, il primo requisito è la competenza, il secondo la fiducia, il terzo le idee. Con Neri Marcorè, poliedrico attore e volto di caratura nazionale della città costiera, è venuto meno il secondo requisito e di conseguenza non si è mai discusso del terzo.
A minare la ‘fiducia’ però non è stato il sindaco Massimiliano Ciarpella, ma per onor di cronaca l’attore stesso che in campagna elettorale ha scelto di schierarsi platealmente, come aveva sempre fatto in tutte le elezioni degli ultimi vent’anni, da un lato. Che questa volta non è stato quello vincente. La domanda che si sono posti in Giunta, una volta insediati è: può essere il nostro uomo di fiducia in ambito culturale? Ci garantirebbe impegno e collaborazione?
Quello che Ciarpella invece non ha fatto è mettere in discussione la competenza. Tanto che con Marcorè, confermano dal Comune, non sono mancati confronti prima di arrivare alla convocazione della conferenza stampa. Proprio perché del suo talento e della sua vicinanza a Porto Sant’Elpidio nessuno vuole farne a meno. Tantomeno chi la città la guida.
La strada per l’assessora alla Cultura Elisa Torresi e per il sindaco era quindi naturale. Confermare l’Amat e pedalare, cercando di tornare a presentare la stagione teatrale in anticipo rispetto al passato. Dialogando al contempo con Marcorè per inserirlo magari ni cartellone o comunque per tenere la porta aperta per ogni collaborazione, che fino a oggi l’attore ha sempre garantito gratuitamente alla sua città.
La vera sfida di Ciarpella è nella sostituzione di Marcorè che con le sue amicizie ha garantito sempre attori di livello che venivano a cachet ridotti. Su questo la città, a cominciare dalla sua parte politica, chiederà conto al sindaco, sulla sua capacità di non impoverire la città ma di tenerne alto il livello, senza perdere la competenza di Neri
Diverso il discorso per Giambattista Tofoni e Tam. Qui, se nel programma dovesse mancare la musica che il ‘re del jazz’ garantiva, la scelta sarebbe tecnica visto che Tofoni dalla bagarre politica si è sempre tenuto fuori, pur essendo braccio destro di Marcorè.
Raffaele Vitali
