PORTO SAN GIORGIO – Tamerici addio. E non per volontà del Comune e del duo Vesprini – Senzacqua. Il futuro è stato deciso da una dettagliata relazione tecnica. "È arrivata la risposta del settore forestazione della regione Marche alla richiesta scritta del ‘comitato lungomare’ che prima era per la ciclabile, e ha chiesto di rendere monumentale il filare” spiega il sindaco di Porto San Giorgio.
Gli organi competenti, di fronte aalla richiesta del Comitato, avevano chiesto una relazione al comune con annesso il parere della Sovrintendenza che già aveva parlato ‘di impianto recente e valenza paesaggistica non elevata’. “Martedì grasso la Forestale insieme con il responsabile del procedimento regionale Giulio Ciccalè e un agronomo ha effettuato un sopralluogo insieme con il comitato” precisa l’assessore all’Ambiente Fabio Senzacqua.
A seguito del sopralluogo la relazione “che non accetta la richiesta di viale monumentale, 'mancano tutte le caratteristichee di monumentalità' si legge nella relazione, e anzi peggiora la relazione sullo stato delle piante che ‘non sono protette’ e sono piante a fine vita con cavità, funghi e problematiche varie” aggiunge il sindaco.
Nel dettaglio entra poi Senzacqua: “Ci sono 5 motivazioni per cui non possono diventare monumentali. Ma non solo, l’accanimento del comitato ha portato a una analisi ulteriore da parte di organi superiori. Lo studio dimostra che lo stato fitosanitario presenta necrosi, funghi, rigonfiamenti, cavità, depressioni e concavità, difetti del fusto, chiome asimmetriche. Noi non siamo intervenuti appositamente al sopralluogo, non volevamo influenzare”:
Del resto, il comune le tamerici le spostava, ma almeno le salvava. “Oggi la relazione ci ha spinto a convocare una maggioranza per discutere se davvero vale la pena trasferirle, essendo piante a fine ciclo, come definito da chi il Comitato ha chiamato per ottenere un risultato differente” riprende l’assessore.
Il dubbio ora c’è, perché la relazione parla di “stato fitosanitario scadente”. Per cui, non resta che ragionare rapidamente se è meglio cambiarle con piante nuove. “Dobbiamo riflettere se rimettere davvero quelle piante o no. Purtroppo l’estremismo del comitato ha creato solo caos e possibili gravi conseguenze, perché anche volendo spostarle, come era intenzione politica, rischiamo di sperperare soldi per poi doverle togliere tra uno o due anni” conclude il sindaco.
