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Suicidio assistito, il fermano Antonio ha vinto la sua battaglia: "Sì al farmaco a casa, potrò andarmene tra i miei cari"

17 Agosto 2022

FERMO - Da sei anni è bloccato a letto, senza alcuna possibilità di movimento. Da oggi Antonio, 44enne di Fermo, ha una prospettiva diversa davanti a sé. Dopo che Federico ‘Mario’ Carboni è stato autorizzato al suicidio assistito, morendo il 18 giugno, le Marche sono di nuovo protagoniste in una delle battaglie più complicate condotte dall’associazione Luca Coscioni.

Antonio, tetraplegico, potrà accedere alla procedura con auto-somministrazione di un farmaco letale, il Tiopentone Sodico. Anche questo è frutto della sentenza costituzionale «Cappato-Antoniani (DjFabo)» per il suicidio medicalmente assistito.

Ha dovuto attendere due anni, ma ora la Commissione di esperti dell'Azienda sanitaria unica regionale ha dato il via libera. Il 44enne è “libero di scegliere se e quando procedere”. Per lui è un giorno importante: “Stavo per riprendere i contatti con la struttura Svizzera che avevo contattato prima di questo percorso, ma oggi – commenta Antonio - sono felice di poter avere vicino i miei cari qui con me, a casa mia fino all'ultimo momento. Inizio ora a predisporre ogni cosa al fine di procedere in tempi brevi con il suicidio assistito”.

Da 8 anni, dal 14 giugno 2014 a seguito di un incidente in moto avvenuto in Sicilia, Antonio, ex operaio specializzato, appassionato di musica rock, di motori e di snowboard, vive la condizione di tetraplegico. Il farmaco e le modalità per portare a termine il suicidio medicalmente assistito erano le partite aperte.

Antonio ha superato l’esame che ha quattro requisiti: proposito di suicidio, piena capacità di autodeterminarsi, patologia irreversibile che produce sofferenze e dipendenza da trattamenti di sostegno vitale. Il parere sul farmaco ha sbloccato la procedura e Antonio potrà programmarlo. Non era stato così per Fabio Ridolfi, 46enne di Fermignano, appassionato di rock e tifoso della Roma, terzo caso nelle Marche, anche lui bloccato a letto da 18 anni per una tetraparesi dovuta a emorragia cerebrale: per Fabio, che comunicava solo mediante un lettore ottico, il parere completo non era mai arrivato.

“Ci sono voluti quasi due anni affinché questo suo diritto venisse rispettato. - ricorda l'avvocato Filomena Gallo - Un tempo lunghissimo per persone che si trovano in condizioni di estrema sofferenza e che, purtroppo, molti malati, non hanno. Per questo come Associazione Luca Coscioni continueremo a batterci”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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