
FERMO - “Verifica imparziale e indipendente sulla gestione aziendale della Steat, libera da condizionamenti e interessi personali”. Questo tornano a chiedere i consiglieri provinciali di minoranza, Riccardo Strappa e Manolo Bagalini, al presidente della Provincia, nonché socio maggioritario dell’azienda di trasporto pubblico locale.
Le rassicurazioni di Remigio Ceroni, presidente Steat, non sono bastate. “Siamo preoccupati. I numeri e le tabelle mostrate da Ceroni non trovano riscontro. Evita di rispondere a domande specifiche sul fatto gravissimo della misteriosa fuga di dati aziendali finiti, altrettanto misteriosamente, nella disponibilità del comitato elettorale di sua figlia candidata alle elezioni regionali con Fratelli d’Italia, questione che sarà oggetto dell’attenzione del Garante della Privacy”.
Sul punto ‘messaggi elettorali’ Ceroni al termine della conferenza aveva chiarito che “la mia segretaria molto semplicemente ha preso la mia rubrica e ha inviato dei messaggi. Non ho fatto nessuna pressione. Altrimenti avrei organizzato una cena con i dipendenti…”.
Tornando quindi ai conti, i due consiglieri chiedono a Ortenzi una ulteriore verifica. A Ceroni contestano il cambio di versione su alcuni punti cardine come la nuova linea per Roma: “Prima dive che va bene, poi che perde, infine che pareggia”. E tutto questo Ceroni lo ha spiegato con tabelle e numeri. Che ora i consiglieri contestano nel dettaglio.
“E lo facciamo usando i bilanci pubblicati sul sito della Steat. Le cifre iscritte a bilancio dicono che nel 2022 (anno covid insieme al precedente 2021) il debito era di 9,581 milioni, nel 2024 di 7,670 milioni. Tutto il resto è pura fantasia. In questo "debito ", ricordiamo, ci sono gli investimenti per l'acquisto del deposito e gli autobus nuovi di cui si vanta Ceroni, e la restituzione è in linea con i piani di finanziamento”. Dubbi invece i consiglieri li hanno sul bilancio 2024 “che senza nuove erogazioni da parte della regione Marche sarà negativo”.
I due ribadiscono poi che stando ai conti, la linea per Roma perderà un milione di euro. “E non saranno i tagli alle corse a risolvere la questione, perché servirebbero almeno 100mila passeggeri e no i 60 mila del presidente Ceroni. Resta il fatto che – concludono i consiglieri di centrosinistra - se davvero tutto fosse sotto controllo, come sostenuto da Ceroni, non si comprenderebbe perché tutte le sigle sindacali esprimono una forte preoccupazione e abbiano sottoscritto comunicati di protesta. Evitiamo di parlare di ‘questioni politiche’, qui si interviene sul tecnico. Ci aspettiamo un vero chiarimento indipendente”.
