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"Stalker? Giovani e italiani. Violenza domestica? Più tra gli stranieri". Ammonimenti e denunce, Polizia di Fermo in azione

25 Agosto 2023

FERMO – Diversi casi nel giro di poche settimane, anche per questo Francesco Costantini, dirigente divisione anticrimine, accende un faro sul fenomeno della violenza di genere.

Il poliziotto rappresenta l’ufficio preventivo, per la parte giudiziaria entra invece in azione la Squadra mobile, specialmente nei casi di codice rosso, legge dal 2019, che ha modificato il Cpp e ha accelerato le procedure per fatti che hanno come vittime principalmente, 90%, donne.

“Non amo il termine femminicidio, anche se i casi sono 80% donne e 20% uomini, ma di vittima per violenza di genere. Dobbiamo smettere di identificare con il singolo genere” ribadisce in maniera netta Costantini.

Ma cosa è la violenza di genere? “Minacce persecutorie, Revenge porn, violenza domestica. Un reato da affrontare in maniera multidisciplinare”. Dal 2009 l’articolo 612 bis ha introdotto lo strumento dell’ammonimento per atti persecutori, che permette al questore di intervenire prima della eventuale querela dopo essere venuto a conoscenza dei fatti. “La normativa avrebbe bisogno di un tagliando e avverrà con un prossimo ddl’ prosegue il dirigente.

Tre le tipologie di ammonimento: stalking, violenza domestica e cyber bullismo. Nel 2013 una prima modifica con la convenzione di Istanbul che ha portato all’ammonimento per violenza domestica che ha delle particolarità. “Parliamo di percosse e lesioni lievi, per cui il questore può agire anche in assenza di querela diversamente dal caso di minacce persecutorie. Questo perché una vittima spesso non ha la forza di denunciare un componente della famiglia, che è protagonista nel 99% dei casi”.

E sono tanti gli ammonimenti che arrivano infatti su richiesta e segnalazioni dei vicini che chiamano il 112. Scatta così il protocollo Eva e si entra all’interno della banca dati Scudo, che monitora le azioni per violenza domestica. Che non è tale se non episodica a livello fisico, sessuale o psicologico. “Diverso l’iter per la violenza sessuale dove la donna ha un anno per denunciare, tempo necessario per superare il percorso di sofferenza necessario”.

Non è facile capire quando si è vittime, complessa è la percezione dell’atto. Un fattore chiave è lo stato d’ansia. Immancabili sono alcuni comportamenti: i numerosi messaggi e soprattutto nel cuore della notte. Il seguire e appostarsi sotto casa, palestra, parrucchiera, lavoro.

I dati

La fotografia del Fermano negli ultimi quattro anni. 2020. In piena pandemia, tre stalking e una violenza domestica. Nel 2021, si riparte: 9 stalking e 3 violenza domestica. 2022:13 stalking, 12 violenza domestica. Si arriva al 2023: nei primi otto mesi superato il 2022: 27 casi totali, di cui 15 per violenza di genere.

“L’aumento significa che le donne si fidano di più ed è aumentata l’attenzione degli operatori di polizia. Ma soprattutto dimostra che la misura di prevenzione funziona, calano i codici rossi”. Nei primi sei mesi 2022, 38 i casi di codice rosso trattati dalla Mobile. Stesso periodo 2023, i codici sono diminuiti: 36. “Frutto di un lavoro che include gli ammonimenti ma anche – precisa Costantini – le compagne di comunicazione della polizia di Stato e il protocollo Zeus, firmato nel fermano a fine 2022, che mira a intervenire sui maltrattanti attraverso i professionisti di On the Road”.

Ma l’ammonimento funziona? “Il peggior difetto, che vogliamo limare, è che non ha fine, quindi è molto penalizzante. Anche se le conseguenze sono minime, essendo un ‘rimprovero’ per molte sentenze. Ma se un ammonito viene a chiedere un porto d’armi, quasi impossibile che lo prenda. Se vuole fare il corso da vigilanza locale, è complicato”. Che poi aggiunge: “L’ammonimento ha eccezionale efficacia sull’incensurato, decisamente meno per il pregiudicato”.

Il target

Lo stalking coinvolge anche giovani, prevalentemente italiani. Violenza domestica, target si alza, si parte dai 35 anni, si presuppone una convivenza e un matrimonio. Pochi casi di stalking condominiale o tra amici, mentre riguardano principalmente casi di rottura di rapporto non accettato. Cosa che rende anche le donne protagoniste. “Abbiamo ammonito una donna che non soddisfatta di un intervento estetico cominciò a ‘massacrare’ il chirurgo di messaggi. Per fortuna l’uomo non ha avuto reazioni violente, ma ha preferito denunciare”.

Diverso il target di violenza domestica: “Qui i casi riguardano maggiormente cittadini stranieri, soprattutto di alcune etnie culturalmente non evolute come quella europea che ha vissuto una evoluzione politica dal voto al diritto di famiglia alla riforma del cpp”. Tra i casi, un ammonimento a un musulmano che picchiava la moglie di cui non sopportava il vivere all’occidentale, un altro ammonimento a un padre che vessava il fidanzato italiano della figlia musulmana perché non voleva cambiare religione. “La religione musulmana prevede una sottomissione della donna all’uomo, è un orientamento culturale che però in Italia è un reato” riprende Costantini.

Efficacia

L’aumento degli ammonimenti della provincia di Fermo segue il trend nazionale, che nei primi tre mesi ha toccato il +41%. Di certo sono diminuiti i femminicidi, due casi in meno. “Abbiamo casi di reiterazione a livello di maltrattamenti su cui poi siamo intervenuti con quattro sorveglianze speciali e divieto di avvicinamento. Non abbiamo casi di ammonimento nel 2023, diventati codice rosso. Che invece mostra recidive al termine del procedimento penale che magari si chiude con il patteggiamento e fa pensare al ‘violento’ di essere pulito”.

Un esempio rende l’idea di quel che accade nella testa del persecutore: “Nel 2021, abbiamo avuto 23 interventi della volante relativi a quanto accadeva tra un uomo e una donna: denuncia, divieto di avvicinamento, detenzione domiciliare, detenzione in carcere, patteggiamento, rito abbreviato, condanna, fine pena. Ed ecco che ricominciava da capo. Questo è inaccettabile e fa comprendere che serve anche un importante lavoro psicologico o, come ora dsi può, un provvedimento che impone cinque anni con obbligo di soggiorno con arresto in caso di violazione”.

Raffaele Vitali

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