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Sport, musica e teatro: Porto San Giorgio aiuta famiglie e associazioni. "I ragazzi devono divertirsi, voucher per tagliare le spese"

6 Ottobre 2021

POTO SAN GIORGIO – Voucher per le famiglie di Porto San Giorgio che vogliono riprendere a vivere la socialità, che sia sportiva o culturale. “Lavoriamo sulla prevenzione del disagio piuttosto che sul contenimento. Una sorta di supporto eliminare le situazioni di difficoltà” spiega Elisabetta Baldassarri che affianca con il collega dello Sport, Christian De Luna, e il vicesindaco Francesco Tota Gramegna, vero artefice dell’operazione.

Il supporto ai giovani che più di tutti hanno sofferto la pandemia è l’aspetto su cui si sofferma l’assessora Baldassarri. Ma anche a quello che avranno le associazioni culturali legate all’intrattenimento e allo spettacolo. “Attraverso arte, laboratori, corsi musicali e visivi, c’è la possibilità di veicolare il disagio sofferto trasformandolo in energia” aggiunge.

Per De Luna l’azione dei Servizi sociali riesce a raggiungere anche chi ha un Isee nella media, non solo situazioni di estrema difficoltà: “Una misura che dobbiamo cercare di rendere strutturale. Grazie a questi fondi aiuteremo davvero bambini e ragazzi che vogliono riprendere una attività sportiva. Che costa, inutile negarlo: dalla tessera al materiale tecnico. Con questo aiuto reale evitiamo che i giovani abbandonino la pratica sportiva e indirettamente le stesse associazioni, che cercheremo di veicolare al meglio”. Il rischio calo iscritti è reale, da qui l’idea nata da un confronto con le varie realtà.

Un sistema che definiscono ‘burocraticamente semplice’ anche per le stesse associazioni, sportive e culturali. “Abbiamo stanziato cinquantamila euro. Fondamentale è la fase di manifestazione d’interesse per le varie associazioni, ma anche le farmacie che possono partecipare ricevendo risorse che permettono di abbassare il costo del tampone per le attività dei ragazzi” riprende Gramegna.

Praticamente, le associazioni entrano in una rete del Comune, le famiglie fanno richiesta e le risorse, chieste dai genitori per il figlio, arrivano direttamente all’associazione, evitando complicate rendicontazioni.

Basandosi sulla stima dei costi base dei corsi e degli allenamenti è stata scelta la somma, “ma nulla impedisce che possa essere implementata di altri 20mila euro” ribadiscono compatti gli assessori. Il bando sarà online tra pochi giorni e spiegherà nel dettaglio le procedure. L’Isee massimo, comunque, è di 25mila euro, poi ci son formule intermedie che abbinano l’Isee al patrimonio immobiliare, le risorse per famiglia vanno da 400 a 600 euro e varranno anche per pagare i tamponi ai ragazzi più piccoli che ancora non possono usufruire della vaccinazione.

r.vit.

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