di Raffaele Vitali
MONTE URANO – Eccolo il nuovo Arlecchino, polifunzionale ed elegante con i suoi 376 posti. Almeno secondo il progetto dell’amministrazione Canigola. Costruito a metà anni 60, pesantemente lesionato dal sisma, è inagibile da sette anni.
Si poteva intervenire prima? “Dal 2016 abbiamo aperto un iter prima per valutare i danni e poi per poter intervenire dovendo interagire con il provato, la Società Arlecchino, comproprietaria di alcune volumetrie dell'immobile” ha spiegato la Canigola durante l’assemblea pubblica che ha riempito il centro sociale Stadio.
Uno studio di fattibilità, indicativamente da 5 milioni di euro, che chiude l’esperienza amministrativa dell’assessore Federico Giacomozzi. Il giovane della Giunta Canigola si prende un turno di riposo dalla politica, dopo tanti anni di impegno nel modo dei lavori pubblici.
“Si è rivelato più conveniente – il chiarimento di Giacomozzi e Canigola - procedere alla demolizione e al totale rifacimento dell'Arlecchino, sia sotto il profilo economico si sotto il profilo strutturale, per ottenere con più facilità anche l'adeguamento sismico, l'efficientamento energetico, e quindi minori costi di gestione per il futuro”.
Ricostruendolo, chiaramente, vengono rivisti anche gli spazi. Il tutto dopo aver acquistato pezzo pezzo le parti del privato dopo che nel 2018 “è venuto meno il vincolo normativo che negava alle pubbliche amministrazioni la possibilità di acquistare beni immobili da privati”.
Il nuovo Arlecchino l’ha presentato l’architetto Lorenzo Renzi di Grottazzolina. “Un nuovo edificio strategico che no cambierà volumetria ma connetterà al meglio via Gioberti e via Monti Sibillini”.
I posti a disposizione saranno 376. “Una torre scenica renderà l'Arlecchino teatro a tutti gli effetti e praticabile alle compagnie teatrali che portano sul palco scenografie importanti e arricchito di spazi polivalenti e ambienti con destinazioni d'uso che andranno dall'attività ambulatoriale a quella sportiva” prosegue Renzi.
Chiaramente, nessuna barriera architettonica, basso impatto ambientale, illuminazione naturale e fruibile in ogni suo spazio per attività, mostre, momenti dedicati. Il progetto ora passa alla valutazione del Commissario per il Sisma, Guido Castelli, per l'ottenimento dei relativi fondi, che andrebbero ad integrare il tesoretto già a disposizione e composto da somme arrivate nel tempo e legate all'efficientamento energetico e all'assicurazione sul terremoto.
“E tutto questo perché il lavoro dell'Amministrazione – conclude la sindaca - è stato invisibile, ma costante per arrivare ad un obiettivo chiaro: il centro polifunzionale intorno al quale si svilupperà la Monte Urano del futuro”
