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"Scrivere in corsivo aiuta memoria e apprendimento". Rai 2 accende le telecamere su Fermo e il Festival della Calligrafia

25 Gennaio 2024

FERMO – Impegno, perseveranza e visione: Carlo Nofri, che guida l’università per mediatori linguistici San Domenico, la prima a formare anche nella lingua Lis, ha tagliato un altro traguardo portando Fermo su Rai 2.

E lo ha fatto con un progetto in cui si è speso con determinazione, insieme con numerosi compagni di viaggio: il Festival della calligrafia. In occasione della Giornata mondiale della scrittura a mano, che si tiene il 23 gennaio, la RAI ha dedicato a questo tema una puntata di “Medicina 33”. Per parlarne non potevano che chiamare Nofri, uno dei massimi esperti in materia.

La Giornata serve per accendere un faro sulla scrittura a amano minacciata dall’utilizzo dei tanti strumenti tecnologici. “Rischiamo di perdere l’abilità” ribadiscono gli esperti.

“Scrivere manualmente è importante perché contribuisce a sviluppare la psicomotricità fine, il coordinamento oculo-manuale e quindi schemi senso-motori fondamentali per lo sviluppo cognitivo. Cosa che – aggiunge Nofri - non avviene a livello cerebrale con la semplice scrittura digitale”.

Per inquadrare al meglio il lavoro di Nofri, Rai 2 si è soffermata anche sul contesto in cui opera, ovvero Fermo, che è Learning City Unesco e sulla calligrafia ha ideato un vero festival con un’importante parte dedicata ai docenti, che hanno a loro volta bisogno di formazione.

Come ha ribadito la dirigente dell’Isc DA Vinci – Ungaretti di  Fermo, intervistata da Medicina 33: “Ci sono poche indicazioni ministeriali – ha ribadito la dirigente Maria Teresa Barisio - su questo tema e la necessità di una maggiore formazione dei docenti. Che infatti durante il Festival hanno aderito in massa”.

Anche perché i ragazzi con la pandemia son peggiorati. La grafologa Romina Vita ha aggiunto che “ci sono tre aspetti fondamentali nella scrittura corsiva: postura, prensione e continuità del gesto grafico. Il tutto è stato testato in un concorso con duemila studenti.

Gli esperti hanno ricordato che “quando si scrive in corsivo nel cervello viene attivato un ritmo: nell’eseguire il gesto grafico si innesca un processo cerebrale che attiva le funzioni della memoria e dell’apprendimento”.

Lo stesso concetto è stato ripreso da Nofri: “Le lettere staccate dello stampatello sono quasi assimilabili alla scrittura digitale, mentre è solo tramite i “legamenti” della scrittura corsiva che si instaurano connessioni favorendo la pre-organizzazione linguistica del pensiero che sfocia poi nel gesto grafico ritmico e continuo. Ma non solo, le neuroscienze ci dimostrano che le aree cerebrali impegnate nella scrittura manuale coincidono largamente con quelle attivate dalla lettura e quindi dovremmo parlare in realtà di un’abilità combinata di letto-scrittura”.

Sono allarmanti oggi i dati che provengono dai test Invalsi e dalle indagini dell’Ocse sulla capacità di comprensione e di produzione di un testo tra gli adolescenti e gli adulti. “Tutto questo però non significa opporsi alla scrittura digitale e alle nuove tecnologie. Non possiamo e non dobbiamo rinunciare alle nuove risorse digitali che sono portatrici anche di enormi vantaggi. Il problema cruciale è come conciliare vecchie e nuove tecnologie senza danneggiare il processo educativo e lo sviluppo cognitivo degli studenti”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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