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Sbagliando si impara: il centro vaccini di Fermo ora funziona. "Più spazi, più medici e niente fila"

9 Aprile 2021

FERMO - Buona la terza. L'Area vasta 4, d'intesa con Commune e Protezione civile, cambia schema e rivede l'ingresso del centro vaccini di viale Trento. Non più decine di persone ammucchiate per ore all'aperto dentro i cancelli della scuola. Da stamattina, l'accettazione s'è spostata all'ingresso della "don Dino Mancini". Si entra per fascia oraria. Chi arriva prima aspetta, in piedi o in macchina, il suo turno.

Passata l'accettazione, anziani e accompagnatori entrano nel “tunnel” di tendoni. Stamattina ne è stato montato un altro. Adesso, i posti a sedere sono un centinaio. «Tanti preferiscono stare in piedi perché hanno paura di perdere il posto o che qualcuno gli passi davanti», spiega il direttore delle Professioni sanitarie, Renato Rocchi. «Bisogna educarli a presentarsi agli orari giusti. Non prima, perché altrimenti devono aspettare di più», aggiunge. Ma in ogni caso vengono dotati di numerino per lasciare tutti tranquilli.

Con lui c'è il direttore dell'Av4. Licio Livini guarda soddisfatto il flusso regolare: “550 le dosi da somministrare oggi, una cinquantina all'ora. Siamo addirittura in vantaggio”. La fila scorre, le persone sembrano addirittura poche, ma in realtà sono le stesse. Chi è aumentato è il numero dei medici per l’anamnesi. Oggi le postazioni sono 7, il primo giorno erano tre. uno squadrone impegnato anche a spiegare ai tanti anziani che arrivano che il vaccino è utile e buono, a prescindere dal nome.

«Si perde un sacco di tempo a spiegare e convincere. Non tutti – fa sapere –, alla fine, accettano. C'è anche chi se ne va senza fare il vaccino» prosegue Livini. AstraZeneca, da ieri, è “consigliato” agli over 60. Quindi, anche agli ultraottantenni in fila in viale Trento, se non hanno particolari problemi di salute.

La percentuale di rifiuto è intorno al 15%, ma c’è anche chi vanta un 100% di opera di convincimento. Tra i tanti medici, anche i primari del Murri, oggi è stato il turno del radiologo Valeri. Il sistema, tra l’altro, da lunedì sarà ancora più efficiente. “Abbiamo attrezzato il piano rasoterra con altre due postazioni. Praticamente, all’ingresso due persone saranno indirizzata al punto vaccinale principale al primo piano e una a quello nuovo, dove opereranno due medici e un’infermiera che svolgeranno anche la parte dell’anamnesi” spiega Livini.

Finalmente può respirare sereno anche il sindaco Paolo Calcinaro, che ha passato gli ultimi due giorni a ragionare con Protezione civile e Asur su come migliorare l’accesso e quindi l’utilizzo della scuola che ha messo a disposizione. con la nuova programmazione e gli spazi ampliati, l’obiettivo di 750 vaccini al giorno da raggiungere fin dall’inizio della prossima settimana è più che possibile. “Le persone ora sono più serene, spero che pian piano superino anche l’ostacolo mentale verso AstraZeneca, un vaccino estremamente sicuro, ancora di più per gli over 60”.

In attesa che parta la fascia 70-80, sono 15mila e verranno completati in due settimane, il direttore Livini sta anche pianificando la presa in carico di tutti i diabetici di tipo 2 che saranno dirottati alla don Dino Mancini nei prossimi giorni. “Sono circa 3mila e si vanno ad aggiungere a quelli di tipo 1 che invece segue direttamente l’ospedale”. Un altro passo verso la vaccinazione dei fragili che permetterà al Paese, e quindi al fermano, di ripartire quanto prima.

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