di Raffaele Vitali
SANT’ELPIDIO A MARE – Alessio Terrenzi, presidente del Consiglio comunale di Sant’Elpidio a Mare, le piace la casa dei medici?
“Un risultato importante, siamo uno dei primi poli sanitari territoriali di medicina generale e questo significa più servizi al cittadino, quando saranno attivati. E soprattutto significa potenziamento e ulteriori attività”.
Lei ci ha creduto per primo da sindaco.
“Sono riuscito a unire il pensiero di tutta la politica locale, provinciale e regionale: questa è la strada giusta da percorrere, ma questo deve essere come sappiamo solo l’inizio”.
Cosa servirebbe ancora?
“Auspico da presidente del Consiglio comunale di Sant’Elpidio a Mare che si percorrano nuovi e rapidi passi: da anni chiedo di attivare la Potes H 24 e la specialistica, di potenziare la radiologia e il PPI in modo da arrivare a gestire in maniera autonomia i codici bianchi, verdi ed azzurri”.
Fattibile?
“Se vogliamo davvero decongestionare il Pronto Soccorso di Fermo, visto che l’ospedale di Sant’Elpidio gestirebbe un bacino d’utenza di circa 100.000 persone, questa è la strada, ma bisogna destinare per arrivare a ciò sia risorse umane sia economiche”.
Terrenzi, ma visto che la nuova casa dei medici è partita con lei, perché non c’era all’inaugurazione?
“Perché sono rimasto ancora una volta deluso dal comportamento del direttore dell’Area Vasta 4, Roberto Grinta. Dopo il mancato invito in occasione dell’arrivo del ministro Costa, ed ero sindaco, non mi ha di nuovo invitato, né da ex sindaco, né da presidente. E dire che insieme con l’ex direttore Licio Livini, che ringrazio, sono stato uno dei fautori di questo percorso che oggi la politica plaude”.
Pronto a guardare avanti?
“Chiaramente, ho già detto quali sono i prossimi step. Intanto sono felice che siano arrivati a Sant’Elpidio per l’inaugurazione il governatore Acquaroli e l’assessore Saltamartini. Un giusto riconoscimento per chi ha lavorato e ha fatto questa scelta, ovvero i nostri medici di medicina generale, coordinati dal dottor Misericordia, a cui va il nostro grazie”.
