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Sanità, il Fermano accoglie 29 giovani nuovi medici. Calcagni: "Abbiamo bisogno di voi, troppe zone sono scoperte"

16 Ottobre 2023

FERMO – Il giuramento di Ippocrate, l’ingresso nella comunità: questa è la Giornata del Medico e dell’Odontoiatria al teatro dell’Aquila con protagonisti 29 nuovi medici chirurghi e tre odontoiatri. Ad accoglierli i presidenti Anna Maria Calcagni e Massimo D’Onofrio oltre al dottor Costantino Strappa, che ha curato l’organizzazione.

Dottoressa Calcagni, quale è il senso di questa giornata?

“Con il Giuramento di Ippocrate i giovani medici entrano ufficialmente nella vita professionale e prendono l’impegno di rispettare le norme del Codice Deontologico, punto di riferimento di una professione che non è solo tecnica ma deve tenere conto dell’aspetto emozionale e della comunicazione”.

Medici necessari?

“Siamo molto vicini ai giovani medici che per la crisi che sta vivendo il Sistema sanitario, per gli effetti della pandemia da Covid e per la carenza di personale dovuta a una errata programmazione decennale condizionata solo dalla logica del risparmio, vengono immessi nel mondo del lavoro precocemente, ma hanno affrontato la sfida con grande determinazione e un forte senso di responsabilità”.

Presidente, allarghiamo lo sguardo. Lei è sempre molto critica. Come sta la sanità fermana?
“In 10 anni sono stati chiusi il 15% degli ospedali, diminuiti i posti letto, diminuita l’assistenza specialistica territoriale, diminuiti i consultori e molti sono gli sprechi e le inefficienze del sistema. Il personale medico sia dipendente sia convenzionato è diminuito del 6,5 %. Accanto ad una medicina ad altissima specializzazione c’è la necessità di una assistenza diffusa che dovrà essere efficiente e deve aumentare in previsione della denatalità: nel 2050 la popolazione italiana da 59 milioni passerà a 54 milioni e quattrocentomila; gli ultrasessantacinquenni saranno il 34,5% dell’intera popolazione, mentre i 14enni saranno l’11,2 per cento del totale; quindi il rapporto fra anziani e popolazione produttiva non consentirà più, se non si prevedono forme correttive, di garantire un sistema sociale equo e solidale”.

Problemi a trovare medici?
“La difficoltà a sostituirli e la fuga dai pronto soccorsi ospedalieri portano ad una precarietà dell’assistenza. Il ricorso ai “medici a gettone” porta ad una notevole discrepanza fra le retribuzioni del personale strutturato e i “gettonisti” e stanno spostando il lavoro dei sanitari ad una privatizzazione con il rischio di perdita di garanzie e di controllo”.

Nel territorio come procede la situazione?

“Preoccupa la fuga dei medici ospedalieri che lasciano il lavoro anche senza avere maturato il diritto alla pensione e le Marche vantano il triste primato di essere la terza regione in Italia a mostrare questo fenomeno. Non meraviglia lo stato di burn-out diffuso . Nel fermano, il 30% dei medici di famiglia e dei pediatri ha lasciato il lavoro nel giro di due anni ed il territorio, specie quello interno e montano, è rimasto scoperto”.

Soluzioni?

“Qualche correttivo è stato fatto sia a livello di numero di borse di studio per la specializzazione con riduzione del famoso imbuto formativo sia, come nelle Marche, con un aumento di posti della facoltà di medicina dopo pressione negli ultimi anni degli ordini professionali che dopo 10 anni sono stati finalmente consultati”.

Il diritto alla salute previsto dalla Costituzione si sta trasformando in un privilegio?

“L’abolizione del numero chiuso di accesso alla facoltà di medicina non risolve il problema perché per avere medici formati ci vogliono undici anni. Spero che si faccia una vera e propria riforma di sistema in cui i professionisti devono essere protagonisti del cambiamento per condividerne il percorso strategico. La pandemia ha evidenziato che un efficiente Sistema Sanitario Pubblico nelle situazioni di emergenza non può essere sostituito dal privato, che non si possono ridurre le ospedalizzazioni se dall’altra parte il territorio non è bene organizzato. Questo vale soprattutto nelle Marche, regione caratterizzata da notevole dispersione della popolazione sempre più anziana”.

Una speranza?

"Che i nuovi medici decidano di restare il più possibile nel nostro territorio".

NUOVI MEDICI

Riccardo Bacalini, Euridice Belletti, Benedetta Brugnoni, Viviana Cacciapuoti, Francesca Caminonni, Sanuele Ciaffoni, Leonardo D’Errico, Viviana D’Errico, Alessandra Ercoli, Gloria Fabi, Davide Febi, Michele Fermani, Elisa Fortuna, Francesca Gasparri, Chiara Ingriccini, Andrea Laori, Pierpaolo Lattanzi, Simone Luciani, Ilaria Marcotulli, Martina Mestichelli, Lia Minnucci, Edoardo Petracci, Iacopo Piciotti, Prisca Properzi, Valeria Roberti, Martina Senzacqua, Andrea Teodori, Daniele Omar Traini, Francesca Viozzi, per gli odontoiatri Luca Casturani, Manuela Di Noia, Edoardo Minicucci.

50 ANNI

Loretta Gasparri

25 ANNI

Fabrizia Biccirè, Paola Campanella, Elias Eliaruny, Antonella Farina, Mariella Gagliardi, Hossein Hashemi Nezam, Barbara Pirri e Giuseppina Splendiani. Tra gli odontoiatri Giorgio Vecchioni e Lidija Ceran.

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