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Sanità, Fermo è il modello per le Marche. Cesetti e Mangialardi: "Ma il piano della Regione è sbagliato, uno spot elettorale"

2 Agosto 2021

FERMO – “Noi siamo il modello. Abbiamo un ospedale di primo livello (ne è previsto uno ogni 200mila abitanti, ndr) in fase di realizzazione e uno nuovo ad Amandola, abbiamo Case della salute e medicina territoriale” sottolinea l’ex assessore al Bilancio, il fermano Fabrizio Cesetti. Guadagnata la conferma delle due strutture, Fermo e Amandola, la piccola provinicia sa che non avrà problemi anche con la nuova amministrazione.

Ma la partita sanitaria è molto più ampia della sola Asur 4. Ed è su questa che il Partito Democratico, con tutti i suoi consiglieri regionali, interviene con forza. “Il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale rischia di abbassare la qualità dell’offerta sanitaria marchigiana e di far perdere risorse fondamentali per il ripensamento del modello sanitario dopo la drammatica esperienza del Covid” esordiscono i consiglieri Dem.

“Sarebbe stato necessario che il nuovo strumento non solo prevedesse quell’auspicato potenziamento dei servizi territoriali, con l’individuazione strategica di case e ospedali della comunità, centrali operative, assistenza domiciliare e telemedicina, ma anche la razionalizzazione della rete ospedaliera con il mantenimento di quanto indicato dal decreto ministeriale n. 70 del 2015, i cui punti fondamentali vengono ribaditi dallo stesso Pnrr e fungono da presupposto per attrarre quelle risorse che costituiscono un’occasione unica e imperdibile per ripensare la sanità regionale. Invece nulla di tutto questo: si è scelta ancora una volta la via dell’arroganza, della demagogia e della mancanza di confronto con sindaci e operatori sanitari, frutto esclusivo dell’incapacità di riprogrammare la medicina del territorio” riprende Maurizio Mangialardi.

Di soldi, ribadisce Cesetti, ne arriveranno: “Sulla carta è credibile il potenziamento delle strutture territoriali di cui parla sempre l’assessore. Sono arrivate risorse dalla pandemia, ma soprattutto ne arriveranno con il Pnrr. Quindi il piano di sviluppo non si può sbagliare”.

A rincarare la dose è il consigliere Romano Carancini, componente con Mangialardi della IV commissione: “ci sono modifiche elettorali. Come quella relativa al nuovo ospedale di San Benedetto del Tronto che risulta in netta contraddizione con la possibilità di avere nell’area vasta 5 un ospedale di primo livello. Gravissimo, poi, è il metodo unilaterale con cui sono state prese queste scelte dalla giunta regionale, che avrebbero dovuto quanto meno essere sottoposte a momenti di partecipazione con le comunità locali e oggetto di conferenza d’area vasta in ogni territorio”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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