FERMO – Chissà se alla fine resterà ‘tanto rumore per nulla’. Di certo non è la prima volta che la Lega prova a dettare la linea. E nel farlo usa più la sciabola che il fioretto. Ma per la seconda volta il presidente della regione, Francesco Acquaroli, trova lo scudo giusto.
Quanto reggerà? Nel giorno che ha sancito l’ascesa di Mirco Carloni, il parlamentare che Salvini vuole candidato alle Europee, è diventato evidente a tutti che il leader leghista gradirebbe anche un rientro dalla porta principale in Regione di Mauro Lucentini. Anche se a lungo si è parlato di un ruolo a Roma.
L’ex onorevole è, nel tourbillon dell’ultimo anno, quello che ha pagato il prezzo maggiore. E nonostante ciò, è anche quello che è rimasto silente. La segretaria Giorgia Latini, eletta quasi a sorpresa dopo che il partito si era diviso proprio sull’elezione del veregrense, ha alzato la voce e ha fatto capire che vuole tra i tre assessori figure che rispondano maggiormente a lei.
Il che significherebbe Monica Acciarri al posto di Chiara Biondi e soprattutto Mauro Lucentini per Andrea Maria Antonini. Quasi impensabile che venga toccato Saltamartini, assessore alla Sanità, che è stato pubblicamente elogiato da Salvini anche durante la riunione di Macerata.
Ma è possibile cambiare per la seconda volta la stessa casella, ovvero quella dello Sviluppo economico e dell’Agricoltura, nel giro di tre anni? Acquaroli ha detto chiaramente no, ma è chiaro che ci sono questioni politiche da non sottovalutare.
Antonini, nel mentre, continua il suo percorso, aumentando le presenze anche in terra fermana, cuore pulsante dell’economia marchigiana. I suoi erano ormai convinti che l’intesa con la Latini, dopo il congresso regionale, fosse qualcosa in più di una pax romana. E invece, la cenere ha ripreso a bruciare.
Anche se, a parole, è tutto a posto: “Dopo un concreto e cordiale incontro con il governatore, la Lega – scrive Giorgia Latini - ribadisce l’impegno per un centrodestra unito e una giunta sempre più efficace”. Frase quest’ultima che fa pensare a una battaglia finale solo rinviata.
Resta però l’obiettivo: “Concludere il mandato concretizzando gli impegni presi con gli elettori, rafforzando il governo della Regione” conclude la Latini che ha visto crescere il gruppo della Lega in consiglio regionale ma che deve anche fare i conti con il velato messaggio di Carlo Ciccioli, l’esperto consigliere di FdI, che ha ricordato agli alleati un concetto semplice: “Se si cambia di nuovo, si cambia seguendo i nuovi pesi elettorali dei partiti”. Per la serie, non è detto che la Lega si ritrovi di nuovo con tre, tra l’latro pesanti, assessori.
r.vit.
