FERMO – Il giallo del robot prosegue. Nessun vero chiarimento sul destino della tecnologia attesa al Murri ormai da tempo.
“Il polo di chirurgia robotica Marche Sud concordato tra Regione, direzione ASUR e Aree Vaste 3, 4 e 5 con modalità e tempi legati alla procedura amministrativa e tecnica di installazione, proseguirà il suo iter, nonostante i ritardi dovuti alla mancanza di risorse che secondo la visione originaria dovevano essere reperite nel bilancio ordinario dell’Asur” spiega l’assessore Filippo Saltamartini rispondendo a una interrogazione del consigliere del Pd, Fabrizio Cesetti.
Quindi, non è solo questione di destinazione, ma anche di risorse e procedura di appalto: “Va ricordato che la procedura avviata nell’AV4 è stata revocata in autotutela dall’Asur a seguito della segnalazione ricevuta dall’Anac” ha ribadito l’assessore.
La gara venne annullata in autotutela dall’Asur dopo il ricorso di una delle ditte escluse. Una scelta radicale, a fronte della possibilità di assegnare comunque l’appalto. Da quel giorno, un nuovo iter è partito con l’Asur che ha anche deciso di modificare il gruppo di progetto che era stato redatto da un pool di professionisti fermani, visto che al tempo il robot sarebbe finito sicuramente al Murri.
“Saltamartini non ha chiarito la destinazione, ma l’impegno preso è che sarebbe stato collocato al Murri in uso anche per Macerata e Ascoli. Così aveva detto anche l’onorevole Lucentini, spero che ora ci pensi il consigliere della Lega Marco Marinangeli a vigilare. Il dg Grinta per quanto mi riguarda è partito proprio male e per questo presenterò una interrogazione anche per emodinamica (leggi)” riprende Cesetti.
Tirato in ballo, Mauro Lucentini, raggiunto al telefono a Roma, non esita: “Il robot sarà a Fermo, come assicurato all’epoca dalla dottoressa Nadia Storti. Sono sempre più convinto che Saltamartini, Storti e il direttore dell’Asur 4 Roberto Grinta lavoreranno per far sì che verrà installato quanto prima al Murri”.
Tutti sperano e hanno certezze, ma Saltamartini, rispondendo nell’assise regionale, è più vago: “La chirurgia robotica costituirà una prestazione di altissima specializzazione per tutte e 3 le Aree Vaste in condizione di equiordinazione. Tutte e tre saranno messe nella possibilità di poter esprimere le adeguate professionalità dei medici presenti nelle rispettive strutture”.
Raffaele Vitali
