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Ristoranti, alberghi e agenzie di viaggi: la mafia vuole prendersi le Marche. L'avvocato Giostra: "Ecco come prevenire"

3 Marzo 2021

FERMO – Essere un maxi studio permette di andare oltre il singolo fascicolo, di studiare in maniera scientifica il territorio, capendo così i rischi in arrivo e prepararsi ad affrontarli dal punto di vista anche legale. Ma si diventa così anche uno spunto per forze dell’ordine e sistema giudiziario. Lo Studia Iuris guidato dall’avvocato Igor Giostra ha presentato una ricerca sull’impatto che la crisi economica, per lo più legata al Covid, avrà sul Fermano, con un’accelerazione dei casi di riciclaggio e l’aumento dei rischi di infiltrazione mafiosa. Cosa fino a oggi solo paventata dal procuratore venerale di Ancona.

“Acquisizioni di proprietà o di controllo di società in difficoltà finanziaria, anche grazie all’ampia disponibilità di liquidità derivante da attività illegali, è quello che accade in questi casi. In particolare nel settore della ristorazione. Ma la crisi – prosegue l’avvocato – ha aperto le porte anche di alberghi e agenzie di viaggi, settori fortemente esposti ad infiltrazioni a causa di vulnerabilità finanziaria, deficit di liquidità e appetibilità patrimoniale in aree a forte presenza criminale”.

Lo studio è stato affidato alla Cerved e ha mappato i vari comparti regionali. Nella ristorazione nelle Marche le aziende a rischio default a causa del Covid sono 199, pari al 26% di quelle attive in regione. Gli hotel sono 59 pari al 31% delle realtà attive nella regione. Infine le agenzie di viaggio e i tour operatori più a rischio nelle Marche sono 41 pari al 39% delle aziende del settore attive in regione.

“Purtroppo nel Fermano – riprede Giostra -  le attività, causa difficoltà economiche, cadono facile preda di chi ha in mano la doppia leva del denaro e della minaccia. Associazione a delinquere, estorsioni, usura, riciclaggio diventano così reati simbolo di una criminalità di stampo mafioso che punta ad inquinare un sistema ed un tessuto economico come il nostro, tutto sommato ancora sano”.

Difendersi, secondo l’avvocato, è possibile: “Non cedere alle lusinghe del “socio generoso” che vuole entrare in società o di chi presta i soldi con troppa facilità. Informare sempre preventivamente i consulenti, commerciali e legali. Diffidare dei prestanome e pretendere di conoscere con chi si tratta veramente”. Poi, se la prevenzione non funziona, ci sono le forze dell’ordine.

“Registrazioni di colloqui, intercettazioni ambientali, appostamenti, controlli ed interventi tempestivi possono prevenire e cogliere momenti decisivi di flagranza del reato che disinnescano sul nascere il perfezionarsi dello stesso, avendo spesso come conseguenza adeguate misure cautelari, come il carcere per i delinquenti”.

Il problema è che spesso l’imprenditore in difficoltà si vergogna e non si confronta, non riesce a chiudere aiuto al mondo legale “Invece, c’è tutto un sistema di sostegno: la politica, la magistratura, le strutture di protezione sociale ed assistenza. Ma anche gli avvocati – conclude Igor Giostra - possono e devono svolgere il loro compito avendo spesso contatto diretto e fiduciario con i propri assistiti, fornendo loro consigli su come muoversi e dando loro contatti con gli operatori di giustizia, mediando e umanizzando così il rapporto con le autorità in un momento in cui, la vittima, spesso sfiduciata ed impaurita non ha coordinate chiare sul come agire. Far emergere il fenomeno è la premessa necessaria per combatterlo”.

@raffaelevitali

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