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Riforma della sanità, dubbi e numeri del Pd. "Fermo ultima per posti letto e risorse, peggiorerà". Ma l'Asur va cambiata

2 Agosto 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Calda serata di agosto, piazzale Azzolino. Non c’è il classico jazz, ma un palco con dei microfoni. Si parla di sanità. Il Partito Democratico torna in mezzo alla gente per affrontare la riforma che cambierà, rapidamente, il sistema regionale e quindi locale.

Oggi e domani la discussione in Consiglio ad Ancona, ieri sotto le stelle. “Portiamo temi importanti in piazza” sottolinea il segretario provinciale Luca Piermartiri, che ha organizzato l’incontro con il segretario comunale Alessandro Iagatti.

Ad ascoltare ci sono i voti noti del partito, da Nicola Loira a Rosalba Ortenzi, Stefano Pompozzi e Meri Marziali, neo candidata alle Politiche, i consiglieri fermani Malvatani e Vallasciani ma anche il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli. Si muove tra le file il senatore Francesco Verducci, per lui rapidi e veloci colloqui, a cominciare dall'aspirante onorevole Loira, con alcuni Dem sotto il porticato delle poste.

La riforma ha attirato una quarantina di persone. “Dovevamo parlarne prima” ammette Paolo Nicolai, che fa parte della commissione sanità del comune di Fermo. Non ha dubbi sull’esito della riforma voluta dalla regione guidata d Acquaroli che eliminerà l’Asur Marche creando cinque Ats, più Torrette e Inrca. “Ma sarà davvero autonomia? L’unica vera forza che cresce è quella della politica, che avrà un controllo maggiore. Aumenteranno i costi e soprattutto non miglioreranno i servizi. Ma è anche evidente che l’Asur regionale non ha funzionato”.

Su quel che sarà la visione è critica da parte di tutti i Dem, ma ci sono differenze. Fabrizio Cesetti, consigliere regionale, è tranchant e durissimo, il collega Carancini, che infatti in commissione si è astenuto, è più costruttivo. Per il primo, “la riforma aumenterà solo i problemi dei territori. Quello che mi dispiace è che i sindaci, che plaudono, non l’hanno letta. Mi piacerebbe un dibattito pubblico con Calcinaro. Si parla di amministrazione non di problemi, non si affrontano le reali questioni, che invece entrerebbero in un nuovo piano socio sanitario. Di cui avevano bisogno”.

Per l’ex assessore l’operazione guidata da Filippo Saltamartini avrà come risultato “di aumentare la responsabilità dei territori e non l’autonomia. Anche perché l’Ars che la Giunta ha creato è un’Asur camuffata. Quindi…controlleranno ancora di più le decine di migliaia di dipendenti e i dirigenti che ci sono”.

Se così sarà, considerando che sul momento non è previsto un aumento di risorse, il rischio che le disuguaglianze crescano è alto. E proprio sui numeri punta Romano Carancini. Che fotografa così lo stato della sanità usando tre semplici parametri che tra l’altro dimostrano l’arretratezza di Fermo. Il primo è: quanti abitanti ci sono per ogni abitante nelle Aree Vaste di oggi? A Pesaro uno ogni 81, ad Ancona uno ogni 57 (ma è inclusa anche Torrette), a Macerata 88, a Fermo 102, ad Ascoli 76.

Secondo dato: quante risorse per abitante sono spese? A Pesaro 1790 euro per abitante, ad Ancona 2550, a Macerata 1811, a Fermo 1595 e ad Ascoli 2025. Terza fotografia: quanti posti letto per acuti ci sono e quanti invece dovrebbero essercene? Nel pesarese sono 848 rispetto ai 1072 previsti dal decreto Balduzzi, quello che viene usato per non dare servizi ma lo si dimentica nella fase di riequilibrio. Ad Ancona sono 1831 contro i 1410 dovuti, a Macerata 782 e non 933, a Fermo 416 contro i 515 da tabella, mentre ad Ascoli Piceno 673, qualcuno in più dei 617.

“Questi dati sono anche la riprova che l’Asur non ha funzionato. Ha raggiunto l’obiettivo di riequilibrare i conti, ma non quello di perequare i servizi. Quindi, giusto fare modifiche ma andavano discusse, concordate, ragionate. Prima si studia, poi si agisce. Non basta dire ‘abbiamo chiamato la Politecnica’. Perché nessuno inizia dall’organizzazione senza aver rivisto i bisogni, che sono la parte davvero vicina ai cittadini. Non si parla di reti cliniche, di emergenza, di medici. Ma sappiamo quello che ci starà sopra. Un peccato. L’Asur non funzionava – prosegue Carancini chiudendo l’intervento che apre alla discussione rispetto a Cesetti – ma così sarà solo peggio e si creeranno concorrenze forti tra le stesse Ats”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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