Prima ‘grana’ post programma per Matteo Ricci. Francesco Rubini, consigliere dorico di Altra Idea, che rappresenta l’ala più a sinistra del centrosinistra, sottolinea un paio di punti del candidato presidente: “Prendiamo atto che nel programma del centrosinistra per le elezioni regionali sono stati inclusi il 'no’ alla banchina per le grandi navi da crociera al porto antico e il 'sì' all'area marina protetta e alla riapertura della stazione marittima. Una scelta che sconfessa dieci anni di politiche sbagliate della giunta Mancinelli e apre ad una discussione su un futuro sostenibile per la città di Ancona”.
Queste parole non sono cadute nel vuoto, visto che il senatore Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia, le ha fatte sue per attaccare Ricci: “Non c'è che dire il suo progetto politico è chiaro: rinnegare il programma del Pd anconetano pur di tenere insieme 18 o 19 liste dove all'interno c'è tutto e il contrario di tutto. Un vero campo largo azzoppato. Il documento unitario proposto dal gruppo dirigente del Pd- prosegue- non lascia spazio ad interpretazioni: il porto di Ancona deve morire. In due parole: no allo sviluppo del polo marittimo ma sì all'area protetta. Il Pd propone e Ricci accetta".
Secondo Battistoni "pur di non scontentare la sinistra più estrema che lo sostiene rinnegano il loro passato piegando la testa alle logiche di un ambientalismo estremo. Nel loro programma sconfessano 10 anni di amministrazione dell'ex sindaco di sinistra Mancinelli. Una bella prova di coerenza e di visione. Quindi il Partito democratico per il porto di Ancona, hub strategico del Mediterraneo ci dice: no al turismo, no alle imprese, no alla pesca, non alle attività economiche marittime, no al suo sviluppo e in definitiva no ad un indotto fondamentale per quel territorio".
Tradotto: “Sono piegati ai diktat di Avs e a politiche studiate a tavolino per accontentare i desiderata di chi propone di affossare le Marche con il solo obiettivo di gestire il potere”.
