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Pulizia degli uffici postali, 80 lavoratrici a rischio. "Ore dimezzate, contratti da 60 minuti: non si vive così" (VIDEO)

14 Ottobre 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – Bandiere rosse, bandiere verdi, ma soprattutto tanta rabbia: “Ci hanno tagliato il lavoro, chi è passata da 30 a 15 ore, chi viene chiamata per un’ora a settimana. Non si può vivere così”.

Davanti alla sede centrale delle Poste di Fermo, in piazzale Azzolino, va in scena un presidio organizzato da Cgil e Cisl insieme con le lavoratrici dell’azienda che si occupa delle pulizie degli uffici postali di Fermo, Ascoli e Macerata.

Una squadra al femminile che ogni giorno si alza e si occupa di tutto, dai sacchetti con la carta ai bagni. “Siamo 80, tutte donne, di ogni età. Io per esempio – racconta una delle manifestanti – sono 25 anni che pulisco. Ho iniziato con quattro uffici da gestire in 30 ore, oggi mi chiedono di pulirne 5 in 15 ore. Pretendono di fare in 15 minuti quello che normalmente richiedeva un’ora”.

L’assurdità è che poi si finisce per creare tensioni anche tra dipendenti, con quelli delle Poste che lamentano magari una pulizia non appropriata e chi pulisce che prova a fargli capire che di più è impossibile. “Ci sarebbero anche i plexiglass messi per il Covid e che andavano tolti. Molti uffici li hanno tenuti e vorrebbero che li pulissimo, ma quando? Noi abbiamo dei compiti precisi e farlo con questi tagli è impensabile”.

Lei, con 15 ore, è quasi una privilegiata, “ma di certo non possono mantenermi con uno stipendio così e non è che a 50 anni trovi altro per compensare”. C’è anche chi ha contratti che prevedono un’ora di lavoro a settimana.

“La vertenza che abbiamo aperto - raccontano i vertici della Filcams e della Fisascat – è anche su questo da un lato ci sono i tagli dopo il nuovo appalto, come nel caso del sud delle Marche, dall’altro c’è la tipologia contrattuale che interessa anche le imprese che non sono cambiate. Non ci si può accontentare del mantenimento del posto di lavoro, se poi queste sono le condizioni”.

Sono arrabbiate le lavoratrici, giustamente. Venti quelle che lavorano negli uffici postali di Fermo, altrettante nel Piceno, più di trenta nel maceratese.

“Difendiamo anche la nostra dignità. Poste Italiane affida il lavoro, tagliando il valore dell’appalto, poi ci sono imprese o cooperative che lo realizzano. Ognuno accetta quello che gli viene dato, ma chi ci rimette poi siamo noi lavoratrici. Bisogna rivedere gli appalti e questo lo deve fare Poste” concludono Barbara Lucchi, Barbara Micheleic, Angelica Bravi e Luana Agostini, per la Filcams Cgil, e Marco Squartini per la Fisascat Cisl.

L’appello finale è a politica e Governo: “Vorremmo che ci sostenessero, abbiamo bisogno del supporto della Prefettura perché è inaccettabile un appalto che taglia ore e aumenta i part time, togliendo ogni sicurezza alle lavoratrici” concludono lavoratrici e sindacalisti.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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