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Proposta della Lega: "Case popolari a Tre Archi, senza persone non c'è rinascita". Presidio di Polizia? "Serve a tutta la costa"

29 Gennaio 2021

FERMO – La sicurezza torna nella sede della Lega di Fermo. I consiglieri comunali Giacobbi, Tulli e Romanella hanno le idee chiare e condivise. “Dispiace che gli spunti diventino per la maggioranza qualcosa da respingere a prescindere” esordisce lex candidato sindaco.

In Consiglio arriva una mozione sul progetto di riqualificazione di Lido Tre Archi, con un progetto di nuovo sviluppo abitativa: “Bisogna partire dal ripopolamento. Il bando Erap ogni volta non riesce a sopperire alle richieste. Il Comune evade un 20% delle domande che arrivano, spesso di nuclei familiari numerosi” precisa Giacobbi.

E allora? “Usiamo il quartiere che ha disponibilità di alloggi e appartamenti in vendita a basso costo. Facciamo un’analisi con l’Erap del rapporto tra domanda e offerta e agiamo, costruire nuove case ha un costo superiore di almeno tre volte, oltre a tempi più lunghi”. Un’idea di crescita e non più solo di repressione per il quartiere più problematico, nonostante l’invidiabile posizione fronte mare.

Considerando la volontà del comune di espandere l’attività commerciale a Tre archi, l’aumento di residenti sarebbe un vantaggio. “In un colpo solo: risparmio di risorse, riduzione del cemento, recupero di abitazioni nel quartiere che vive d’estate più che d’inverno” riprendono i tre.

Entrando nel merito del bando, la Lega ripropone la tematica del ‘fattore famiglia’. Non solo criterio Isee, anche le vulnerabilità: numero di figli, presenza di disabili, done in gravidanza. “Questi criteri vorremmo inserire, il tutto partendo da cittadini fermani. Non possiamo accontentarci di abbellire con gli 8 milioni previsti. Bisogna puntare sul tessuto sociale con famiglie perbene, ovvero che si integrano e hanno un lavoro” riprende Tulli.

“Il quartiere turistico è finito, inutile ragionare su questo tema. Deve diventare un quartiere residenziale” è l’amara constatazione. “Non dimentichiamo che il Covid creerà un grande problema sociale e quindi la necessità di case sarà ancora maggiore. Il primo obiettivo deve essere non lasciare appartamenti sfitti per non ‘regalare’ case alla malavita”.

Luciano Romanella è proprietario di 3 monolocali, quindi “non ho interessi, sia chiaro subito. Per me l’unico obiettivo è il bene della città”. Da qui le proposte che non possono dimenticare il presidio di polizia fisso: “Noi lo vorremmo per la costa fermana. La base è a Tre Archi, ma deve coprire da Campofilone a Porto Sant’Elpidio, una delle zone con il maggior flusso. Quello che il comune capoluogo deve capire è che non si agisce solo in un quartiere, altrimenti insultiamo la nostra stessa intelligenza”.

Ben venga intanto il controllo del vicinato affidato all’ex commissario Sciamanna, “ma non è la soluzione per Tre Archi, deve riguardare tutta la città visto che non si occupa solo di furti, ma di stalking e tanto altro”. Non facile per loro fare opposizione considerando che la Lega è unica forza di destra in minoranza, come il Pd lo è a sinistra, “che deve contrastare una maggioranza che dentro ha ogni partito” chiosa Romanella.

Nel politico entra ancora di più Tulli: “Io proposi una postazione interforze su Tre Archi, tutti favorevoli, anche l’assessore Cesetti. Poi? Si è fermato tutto e invece bisogna lottare. Serve la spinta politica, servono risorse umane per avere un comando nel punto strategico che va a coprire anche i problemi di Porto Sant’Elpidio. Purtroppo finita la campagna elettorale non se ne è più parlato”.

E se qualcuno pensa che si parli e si investa troppo a Tre Archi, Romanella, chiedendo anche u nuovo piano spiaggia, stronca sul nascere la questione: “E’ il quartiere da cui il Comune incassa di più, essendo per l’80% seconde case. Per cui, investire è giusto”.

Raffaele Vitali

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