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Pronti per buyer e blogger: la campagna kazaka è partita. I calzaturieri ci credono: "Mercato in crescita e hub per la Russia"

5 Aprile 2022

MONTEGRANARO – Hanno caricato le valigie sui furgoncini, poi sull’aereo e sono partiti. Direzione Kazakistan. Non c’è guerra e crollo del rublo che fermi i calzaturieri di Fermo e italiani. In 50 esporranno ad Almaty durante la fiera organizzata da Assocalzaturifici, La Moda Italiana@Almaty, insieme con Emi, Ice, ambasciata e Assopellettieri.

Da domani all’8 aprile gli imprenditori, da Fabiani a Bigioni, cercheranno di intercettare i 250 buyer previsti da tutto il mercato asiatico, volti delle piccole e medie imprese dei comparti delle calzature, pelletteria, abbigliamento e accessori.

L’Ice ha organizzato un incoming, da tutti i principali mercati dell'area centroasiatica e da tutte le province del Kazakistan, “paese che – spiega Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici - ha grandi potenzialità di sviluppo, che ha raggiunto negli anni la fascia dei Paesi a reddito medio e che presenta un fortissimo tasso di fidelizzazione al prodotto made in Italy”.

Marche, Emilia Romagna e Lombardia coprono tre quarti delle esportazioni. E infatti dal distretto fermano maceratese arrivano metà dei partecipanti alla fiera. Il Kazakistan nel 2021 è cresciuto del 12,8% ha comprato 207mila paia di scarpe italiane, collocandosi al 44esimo posto come export. Insieme con l’Uzbekistan, che cresce al ritmo del 30%, i due mercati valgono 20milioni di euro.

Per i fermani, adire il vero, Almaty diventa anche la speranza di incontrare dei buyer russi. “Dopo le tensioni sociali e i drammatici scontri avvenuti nel Paese ad inizio anno, il Paese ha annunciato una serie di riforme, sia politico-istituzionali sia economiche, in grado di migliorare anche il business climate, una volta rese esecutive. È un perno per l’Asia centrale, un hub logistico molto favorevole, ma ora risentirà delle ripercussioni economiche e finanziarie determinate dalla guerra in Ucraina, a partire dalla parziale svalutazione della moneta nazionale” precisa Siro Badon.

Gli imprenditori, grazie all’accordo con Neos, raggiungeranno in sicurezza Almaty direttamente da Milano. “Per ora ordini confermati ed elevato potere di acquisto. Vediamo, noi facciamo il possibile per offrire importanti occasioni di business alle nostre aziende e supportarle nel portare il made in Italy in Kazakistan”.

La scelta di unire anche l’altra fetta della moda, rappresentata da Assopellettieri ha convinto subito il numero uno Franco Gabbrielli: “Kazakistan è uno stato neutrale, al momento. Per noi è fondamentale presidiare quei mercati e garantire presenza e assistenza nei confronti dei nostri partner storici. Il fatto che si riesca a farlo in ottica sinergica con le altre associazioni di categoria del comparto moda, rappresenta, di per sé, un grande risultato".

"Il Kazakistan al momento sembra essere l'unica porta di accesso al mercato russo" ribadisce Alberto Scaccioni, amministratore delegato di Ente Moda Italia.

Ad aiutare gli imprenditori c’è il recupero di valore della moneta locale, che era crollata e che ora è tornata ai livelli di maggio 2021. “E per non lasciare nulla d’intentato e offrire il miglior supporto, il 7 il mondo del Micam incontrerà blogger locali e giornalisti per valutare le migliori strategie di ingresso e promozione nel mercato kazako. E questo – conclude Assocalzaturifici – grazie al supporto dell’ambasciatore Marco Alberti”.

Raffaele Vitali

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