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Pronti, attenti via: il viaggio di Tipicità è partito. Da Fermo al Giappone in un battito d'ali. "L'Oriente ha voglia di prodotti made in Marche"

9 Marzo 2024

di Raffaele Vitali

FERMO – Mai come quest’anno Tipicità, il festival del made in Marche, esprime la sua forza aggregativa. “Tipicità è la modalità per farci conoscere fuori da fermo e fuori dalla regione . La presenza di tante autorità e paesi di tutto il mondo sono la prova che la strada intrapresa da Angelo Serri e dal suo staff è quella giusta” introduce il ‘padrone’ di casa, il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro.

Non a caso l’Expo di Osaka prende forma a Tipicità grazie alla presenza dell’ambasciatore Vattani che cura la ‘nascita’ del padiglione Italia. Le Marche vogliono giocare da protagoniste anche nel paese che tanto ama il made in Italy. “Questa regione è brava a fare sistema” sottolinea Benedetta Rinaldi, la giornalista e conduttrice scelta come madrina della 32esima edizione.

E di questo non può che essere felice il direttore Serri: “Non erano abituate le Marche, invece da anni, anche grazie a noi, si muovono come una squadra. La Regione si è proiettata nel mondo, coinvolgendo altre regioni e paesi esteri che fanno ormai parte della rete.  Siamo un polo di attrazione”.

Difficile dire se manchi qualcuno, perché dagli onorevoli (Carloni, Curti  e Leonardi) ai vertici della regione (Acquaroli, Antonini e Brandoni) fino ai tantissimi sindaci, la politica c’è. E serve, soprattutto agli imprenditori, che hanno bisogno di vicinanza. Anche delel associazionidi categoria che schierano i presidenti, da Confindustria Confartigianto fino a Cna che quest'anno vede la partecipazione anche del presidente nazionale.

Francesco Acquaroli, presidente della regione, è fiero del sistema che si sta sviluppando: “Per noi è un esperimento ben riuscito del concetto di squadra in una regione che si delinea al plurale. Ogni livello istituzionale ha contribuito a quello che vediamo, ma soprattutto è quello che si percepisce. Qui c’è il vero e autentico delle nostre imprese. Per questo Tipicità è un riferimento per le Marche, ma anche un tramite di collegamento all’estero”.

A portare il saluto del ministro dell’Agricoltura è il consigliere regionale Andrea Putzu. A lui Lollobrigida ha dato la delega per parlare di ‘sovranità alimentare’, che altro non è che dare spazio e forza a tante piccole storie. “Non è facile crescere ancora, ma Tipicità ci riesce ogni anno grazie alla organizzazione all’estero. Avere qui l’ambasciatore Vattani è la riprova, l’uomo che gestirà il padiglione Italia ha scelto Fermo e questo festival”.

Il Parlamento è presente con il presidente della commissione cultura Mirco Carloni: “L’agroindustria merita una proiezione verso l’esterno, è quello il momento in cui si arricchisce la filiera produttiva. Posso dare due notizie, sono arrivate all’operatività due misure: la prima è quella sui consorzi con un fondo da 25 milioni di euro per il consorzio del biologico. Potremo usarli anche per la promozione. E ieri, la nuova misura per i consorzi di garanzia, di tutela, sempre da 25 milioni. Occasione per i comuni e per i produttori

E poi, immancabile quanto necessario, è il senatore Guido Castelli, che è l’uomo che sta cercando di ricostruire i territori colpiti dal sisma. “Le regioni  operose sanno ripartire, il mio Abruzzo lo sta facendo, come le Marche” chiosa la Rinaldi.

“Tenacia, capacità e convinzione sono alla base della rinascita su cui stiamo tutti lavorando. Le ferite cci sono, ma non devono farci perdere di vista le occasioni” riprende il commissario straordinario alla ricostruzione che sta lavorando suo ‘Next Appenino’ che significa non ricostruire dove era come era, ma usando al meglio ogni sviluppo tecnologico e di studio che la contemporaneità ci mette a disposizione.  “Basta con i citofoni nuovi senza cognome dentro” ribadisce la giornalista, mandando un messaggio chiaro alla politica

Per Gino sabatini “Tipicità è l’occasione per tanti piccoli produttori di essere presenti in una kermesse che apre le porte al mondo. Come camera di commercio abbiamo tanti bandi che aiutano il sistema produttivo su digitalizzazione, promozione e produzione. Essere qui significa visibilità, grazie alla tanta stampa e alle istituzioni, noi li aiutiamo”.

È il momento dell’’ambasciatore Vattani, anche per lui l’internazionalizzazione è la sfida. “In Asia, alcuni nostri prodotti sono conosciuti. Soprattutto in Giappone, ma poi c’è il sud est asiatico in cui abbiamo ancora tanto da dare. A Osaka da aprile 2025 a ottobre c’è una grande occasione, per ognuno che è qui. Per questo noi da mesi stiamo girando sui territori. Le realtà migliori entreranno in un padiglione sostenibile, grande e modulabile durante l’Expo. Esserci è fondamentale, passando per le regioni si potrà partecipare. Il Giappone ha delle somiglianze con noi, anche quelle che creano difficoltà e di conseguenza generano intimità e condivisione. Il padiglione sarà la casa che racconta l’Italia per sei mesi, esserci sarà moto importante”.

In chiusura il messaggio dall’ambasciata del Giappone: “Felicitazioni per questa edizione di Tipicità. Rivolge uno sguardo al Giappone. Come l’Italia, il mio paese ha storia e culture alimentari diverse. Spero che vogliate l’opportunità per sperimentare la nostra diversità. Da un anno promuoviamo il sakè in Italia, usando il sakè caravan in più regioni. Prima tappa a Napoli, poi Firenze. È simile al vino come metodo di produzione e gusto e abbinamento con il cibo e si sposa con i prodotti italiani. Spero che nelle Marche lo apprezzerete”.

Questa è Tipicità un dare e prendere, ma soprattutto un mettere a disposizione gli spazi. Se poi saranno più bravi i giapponesi a portare il sakè in Italia, o i nostri produttori le loro specialità i Giappone, lo dirà il mercato. Tipicità il suo lavoro di matching lo ha svolto. E molti comuni ne hanno approfittato fin dalle prime ore, con i sindaci impegnati nell’intercettare i più alti in grado, da Acquaroli a castelli, per fargli vedere lo stand e presentargli progetti e iniziative magari finanziabili, di certo inseribili nei canali di promozione a cui sta lavorando, anche lui presente, il direttore dell’Atim, Marco Bruschini.

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